Vangeli di un prete di campagna
Una riflessione sui vangeli delle Messe del prossimo mese fatta da un prete che conosce bene i vizi e le virtù della sua gente.
PRIMA DOMENICA
DI AVVENTO (Anno C)

(rito ambrosiano)
19 Novembre
Prima parte del Vangelo di domenica 19 Novembre
Vengono da me due giovani, venti e ventidue anni; lei in qualche modo la conosco; lui non l’ho mai incontrato. Si frequentano da due mesi, si trovano molto bene insieme, sono sicuri uno dell’altro; hanno la certezza che l’altro sia proprio la persona giusta che ciascuno cerca.
Mi chiedono quali sono i documenti da preparare perché hanno deciso di sposarsi. Vorrebbero compiere questo passo prima che lui parta per il servizio militare che non può essere rinviato ancora di molto.
Mi congratulo con loro per la freschezza dei sentimenti che mostrano di vivere e per la decisione di rendere definitivo il loro amore.
Faccio notare però che questa scelta li segna per tutta la vita; richiede quindi un tempo di attesa e di preparazione sufficientemente lungo e serio. Suggerisco alcune indicazioni per questo cammino; potrebbero approfondire la loro fede cristiana se intendono ricevere il sacramento del matrimonio.
Insisto sul fatto che vivere con superficialità il tempo dell' attesa o lasciarsi catturare dalla suggestione del tutto subito, può compromettere seriamente il futuro della vita di coppia. Non li ho più rivisti.
Penso che sia importante saper gustare l’atteggiamento del “Aspetto e mi preparo”. La dimensione dell’attesa è fondamentale, ci aiuta a scoprire quale direzione dare al cammino della vita.
Tutti corriamo il rischio di correre senza sapere se il punto di arrivo è quello giusto, o di compiere delle scelte senza avere in mente il progetto che le rende significative.
Ecco perché la Chiesa in vista del Natale ci propone le sei settimane del tempo di avvento, tempo appunto di attesa e di preparazione.
La nascita di Gesù a Betlemme è un avvenimento che ha segnato la storia dell’umanità. L’uso di contare gli anni a partire da quel momento ce lo ricorda ogni volta che pronunciamo una data; non per nulla ci prepariamo a celebrare il secondo millennio di questo fatto.
Quando nella professione di fede diciamo: «Per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal Cielo e si è fatto uomo» affermiamo che l’avvenimento del Natale tocca tutti, ma non in un modo generico: tocca me. Se l’aria è pulita o è inquinata interessa certamente tutti, ma sono io che vado di mezzo quando respiro.
Se il problema delle pensioni viene risolto in un modo o nell’altro interessa tutti, ma sono io che ne porto le conseguenze quando guardo al mio futuro più o meno immediato.

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