Vangeli di un prete di campagna
Una riflessione sui vangeli delle Messe del prossimo mese fatta da un prete che conosce bene i vizi e le virtù della sua gente.
CRISTO RE

(rito ambrosiano)

12 novembre

Prima parte del Vangelo di domenica 12 Novembre
Al grande matematico Vito Volterra fu richiesto il giuramento di fedeltà al fascismo per poter continuare ad insegnare nelle università italiane. Scrivendo a colui che allora era il capo del partito e del governo, motivò così il suo rifiuto: «Gli imperi passano, ma il teorema di Pitagora e le altre verità della matematica rimangono».
Come era prevedibile, perse la cattedra universitaria, ma noi, che pure non siamo molto vecchi, di imperi che finiscono, di muri che crollano, di uomini grandi che spariscono nel nulla, ne abbiamo visti parecchi.
Per questo motivo possiamo avvertire un certo disagio nel trovare sul foglietto della messa l’indicazione che oggi è la festa di Cristo Re dell’universo.
Per fortuna il brano di vangelo che abbiamo ascoltato ci ricorda la dichiarazione di Gesù davanti a Pilato: «Il mio regno non è di questo mondo».
Possiamo tirare un sospiro di sollievo perché Gesù si pone su un piano ove non ci sono né guerre di conquista, né guerre di difesa, ove chi è in alto, chi ha più autorità non è il più ricco o il più forte o il più intelligente o il più fortunato, ma chi ama di più, chi si fida di più del Signore, chi obbedisce di più a Dio.
Quando i grandi di questo mondo danno un ricevimento o offrono una cena di lavoro, da come gli invitati sono disposti a tavola si può capire la loro importanza e la loro dignità. Gesù invece, che è il Re, ai suoi apostoli dice: «Io in mezzo a voi sto come uno che serve».
Il regno di Gesù, come egli tenta inutilmente di far capire a Pilato, è il regno della verità. Se in altri contesti puoi essere importante perché appartieni ad una famiglia famosa, o perché sei circondato da una valanga di ammiratori, o perché le azioni della tua società sono al primo posto nelle quotazioni in borsa, in questo regno della verità tutto viene valutato in base a questo criterio: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutte le tue forze, e il prossimo tuo come te stesso”. Gesù dice: «Non esiste altro comandamento più grande di questo».
Sei nella verità, e quindi fai parte del regno di Gesù Cristo, se dai a Dio il primo posto.
Ma ho la casa da sistemare, c’è la partita da vedere, sono arrivati dei parenti a trovarmi, nessuno dei miei amici frequenta più la chiesa: allora anch’io faccio passare in secondo piano la messa della domenica. Ragionando così non sei più dalla parte della verità.

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