Giubileo e carcerati
Ammazza tu che ti sbudello anch'io!
di Spartaco Francesco Ciccotti
foto Alberto Marinetti
BRASILE 500 anni dalla scoperta Parte terza
Pistoleri

Come avvengono tanti omicidi? Quando il delitto è premeditato, non sempre 1’assassino vuole sporcarsi le mani o il nome, oppure non ha la forza per commetterlo. Allora ingaggia, procurandoseli a volte nella stessa polizia, i sicari o pistoleri, come il Cavalcante già ricordato.
Questi sono quasi un’istituzione. In alcune città arrivano a passeggiare pubblicamente, armati e a testa alta. Ogni tanto vengono a galla le tabelle fissate per i loro “servizi”.
L’ultimo di cui dispongo è dello Stato di Pernambuco: per uccidere una donna, 250 dollari; un commerciante, 1.000 dollari; un sacerdote, 7.000 dollari; un giudice, 7.000 dollari.
Pochi anni fa, il vescovo di Boa Vista, Aldo Mongiano, è divenuto inviso alle imprese minerarie che invadevano le riserve degli Indios, che don Aldo difendeva. Per ucciderlo, hanno contattato un pistolero, il quale in seguito, essendo cattolico, ha desistito.
Allora, incredibile, attraverso una radio locale un altro pistolero si offrì pubblicamente di assassinare il vescovo dietro pagamento di un chilo e mezzo d’oro.
Un tipo particolare di pistolero sono i giustizieri. Eliminano i piccoli e grandi malfattori che sfuggono alla polizia e alla prigione. I commercianti li incaricano specialmente di uccidere ladruncoli soli o in gruppi, dato che la polizia non li arresta o, se lo fa, li libera poi con facilità, anche perché per lo più sono minorenni.
Ma a volte la cosiddetta giustizia parallela è compiuta collettivamente. È il caso, con maggior frequenza nello Stato di Bahia, dei linciaggi.

Nella foto: i meninos de rua, iragazzi abbandonati a se stessi. Si costituiscono in bande del crimine e della prostituzione.
Gangs e “stragi”

In un ambiente tanto saturo della cultura, della violenza non c’è da meravigliarsi che le gangs giovanili, sportive o di altro genere, siano anch’esse violente nelle boites, negli stadi, sugli autobus, nelle strade.
Giovani uccidono giovani, anche, qualche volta, durante i barbari riti delle matricole universitarie, che però in alcuni casi cominciano ad essere proibiti e trattati come delitti comuni.
Lo stile mafia è evidente nelle faide in ambienti prevalentemente rurali e nelle stragi o massacri (chacinas) nelle città.
Per eseguire queste ultime, un uomo o una banda, o per vendetta o per eliminare spacciatori concorrenti di droghe o per punire consumatori insolventi o solo perché sotto l’effetto di stupefacenti, arrivano all’improvviso in un bar o in una casa dove c’è qualcuno di costoro e fanno fuoco su tutti i presenti, nemici o sconosciuti.
Nella Grande San Paolo ve ne sono poco meno di un centinaio all’anno e falciano circa trecento vite.
Precisiamo: nel 1998 ce ne sono stati 89 con 308 persone uccise. Nel 1999, 88 con 302 morti. Precisiamo meglio: l’anno scorso nel municipio di San Paolo sono avvenute 47 stragi con 154 morti; negli altri municipi della Grande San Paolo, 41 stragi con 148 morti. Raramente tali delinquenti sono arrestati e condannati.
Alla fine del 2000 si prevede che i numeri saranno raddoppiati.
Quasi tutte queste stragi e la maggior parte degli omicidi sono effettuati con armi da fuoco. Da tempo i mass media parlano della necessità di proibirle e finalmente all’inizio del 2000 il Parlamento si è accinto a restringere la commercializzazione delle armi a canna corta: pistole e revolver.

Nella foto: i meninos de rua, iragazzi abbandonati a se stessi. Si costituiscono in bande del crimine e della prostituzione.

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