Animali di casa nostra

La lontra

testo e foto di Sergio Pessot
parte seconda

Per costruirsi la tana scava il terreno con le zampe e con i denti recide le radici, approfittando quasi sempre delle buche che le acque dei fiumi, alzandosi e abbassandosi, creano lungo le rive.
Comunque la lontra ha sempre a disposizione più di una tana, in modo di potervisi trasferire per sfruttare di volta in volta le zone maggiormente ricche di pesci.
In caso di piena del fiume, quando le acque ricoprono la tana, trova rifugio sopra qualche albero o nella cavità di un tronco.
Granchi, rane, uccelli e topi d’acqua, ma soprattutto pesci, costituiscono l’alimento della lontra di fiume.
Se la preda è di piccole dimensioni, la divora subito in acqua senza smettere di nuotare, se di maggiori dimensioni la trascina a riva dove ne mangia una parte abbandonandone i resti per ritornare a caccia, che è il suo maggiore divertimento.

Questo mustelide è senza dubbio uno degli animali più graziosi e simpatici della fauna terrestre. Osservandolo muoversi sul suolo si capisce subito come sia per eccellenza acquatico: le corte zampe di cui è dotato lo obbligano a strisciare quasi come un serpente seppur con grande rapidità. È notevole nella lontra la capacità di voltarsi da ogni parte con grande agilità.
Qualora fosse necessario, valendosi degli artigli, si arrampica anche sugli alberi. Però il suo elemento naturale resta l’acqua dove si rifugia appena è possibile.
In genere il periodo degli amori avviene verso la fine di febbraio, però i piccoli possono nascere in qualsiasi mese dell’anno.
La gestazione dura circa nove settimane al termine delle quali vengono alla luce da due a quattro piccoli.
I cuccioli nascono con gli occhi ancora chiusi che aprono dopo otto o nove giorni. Dopo circa dieci settimane sono già in grado di apprendere dalla madre le prime lezioni di pesca.


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