Editoriale

Bombe di ghiaccio sulla mia zucca...

di P. Francesco Calloni
parte terza

Che botta, ragazzi!
Altro che le bombe di ghiaccio che stanno piovendo dal cielo in questi giorni. Quando i miei dieci pazienti lettori scorreranno sbadigliando queste righe, già si saprà che i blocchi di ghiaccio, forse, erano scherzacci di monelli.
Ma questa lettera è una bomba di ghiaccio-infuocato che mi fa male perché vera, autentica, arrivatami sulla zucca nel bel mentre la grattavo per inventare un editoriale decente.
L'autrice è una donna che si definisce "peccatrice". E di questo non ho dubbi, sia perché è reo confessa, sia perché, scrivendo una lettera del genere, fa un peccataccio che, se non ne approfittasse del Giubileo in corso, sarebbe difficilmente perdonabile.
Ma facciamo i seri e prendiamo in mano questo pezzo di ghiaccio-bollente...
Quando, 15 anni fa, i miei superiori mi misero sulla groppa questo giornalaccio, era solo un giornalino di 32 paginette e sbadigliava economicamente e faceva sbadigliare per i contenuti. Gli argomenti erano certamente belli: teologia, mistica, ascetica, francescanesimo puro, missionarietà robusta, scritti con foga da garibaldini del sacro e con fotografie di immaginette di gesù-giuseppe-maria da mandare in visibilio centomila novizie.

Roba buona, dunque. Vino prelibato. Ma la rivista non decollava. Pensai che se la gente, in quel momento, al vino preferiva l'acqua, io dovevo dare acqua. Benedetta, santa, certamente. Ma acqua. Lasciai da parte l'alta mistica e mi misi ad ascoltare le persone che vedevano ogni giorno la televisione, che si scontravano con problemi veri e paurosi della vita, che erano abituate a vedere mostre e cinema d'essai, ma sbadigliavano a sentire prediche inconcludenti e medioevali.
Nacque così il nuovo CAMMINO: un poco scanzonato, un poco irriverente, ma quando l'abbonato lo chiudeva aveva imparato: due cose di umano e una di divino. Non pretendevo di più per quel mese. La gente gusta le foto, sempre ben curate, che a volte sono più efficaci di un articolo. D'altro canto anche il buon Dio-Creatore per farsi conoscere non ci ha mandato un volume di catechismo, ma ci ha regalato un volume pieno di splendide fotografie del creato. Era convinto, Dio, che bastasse questo per conoscerlo bene.
Così CAMMINO ebbe fortuna: si triplicò nelle pagine e si quintuplicò negli abbonati. La gente ogni mese impara, è vero, due cose che sono umane, ma anche una cosa che è divina. E alla fine dell'anno si trova meno appesantita nel cervello, più alleggerita nel cuore e non ha dubbi a sborsare quei quattro spiccioli che chiedo per dare fiato alla rivista.
Quindi, cara "peccatrice", di cristianesimo ce n'è in questo mensile. Forse sono solo gocce. Ma le cose preziose non si danno con il "contagocce"?
disegno di Ivo Pavone

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