Lettere a ...

Caro Cammino

di Monica Vanin
parte terza

GIUBILANDO

Caro Cammino, siamo due animatori di Centri di ascolto e vorremmo riferirti un po’ in sintesi la nostra esperienza di quello che la gente pensa del Giubileo. Il problema più grande, questa è la nostra impressione, è sempre lo stesso: quello delle indulgenze. Le persone continuano a pensarlo come un mercato col Padre eterno… E poi trovi sempre quello che ti affligge ogni sera con “io credo a Gesù Cristo, a tutto quanto, ma non sono d’accordo con tante cose che fa la Chiesa”. In questo senso, ci ha anche un po’ lasciati perplessi quello che dice padre Calloni nel suo editoriale di dicembre: Stì a ca’, State a casa. Forse non siamo stati tanto fortunati, però noi abbiamo incontrato soprattutto parrocchiani che non vedono l’ora di starci, a casa, e che sospettano di qualunque idea che li possa portare fuori, a incontrare gente diversa, esperienze diverse, magari anche approfittando per conoscere dei luoghi della cristianità che hanno un significato importante. Certo che c’è gente che se ne approfitta, ma quella c’è sempre stata e a noi secca molto che, tra noi parrocchiani, si parli solo di quelli che vogliono fregarti i soldi o barattare il Paradiso con un biglietto del treno, una ricevuta d’albergo o un’offertina. Secondo noi, andare vicino o lontano può avere lo stesso significato se comunque si è preparati spiritualmente a dare il giusto valore a quello che si fa, e in ogni modo noi stiamo incoraggiando soprattutto i giovani della nostra parrocchia a spostarsi, invece, anche fisicamente, accompagnando il viaggio con propositi e segni di cambiamento del cuore. Stiamo sbagliando noi?
M. S., A. M. - Bologna

Cari amici, che immagino giovani, non credo che stiate sbagliando e sono convinta che anche padre Calloni la pensi come me. I suoi editoriali partono sempre da un “approccio”, come si dice, personale, com’è suo diritto, il che lo porta a impostare in modo anche provocatorio le questioni che sottopone all’attenzione e alla curiosità dei lettori. Non a caso, però, il suo angolo visuale, lungi dall’essere un punto di vista esclusivamente suo, corrisponde spesso ai sentimenti espressi o inespressi di tanta gente. Ne abbiamo avuto la prova più volte. Anche nel
caso a cui vi riferite, c’è un’affinità tra le sue perplessità (espresse in modo… abile e con buoni argomenti, non vi pare?) e la diffidenza di molti fedeli verso l’atmosfera di commercio profano che, purtroppo, può inquinare il senso del Giubileo. Voi però proponete l’unico modo coerente e sano di approfittare positivamente anche del “turismo giubilare”. L’importante è combattere con tutte le forze perché la sostanza spirituale splenda e sia difesa. Siamo tutti d’accordo su questo, al di là delle diverse sottolineature.


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