Lettere a ...

Caro Cammino

di Monica Vanin
parte seconda

LIETO FINE, LIETO INIZIO

Gentile signora Monica, ho visto per caso sui giornali ai primi di gennaio che la storia del gemellino Down (quello che i genitori non si sentivano di portare a casa: ne avete parlato nella vostra rubrica delle lettere qualche mese fa) è finita bene. I due genitori giovani hanno trovato casa e lavoro e sicuramente qualche aiuto per il bambino malato e hanno deciso di tenerlo con loro insieme alla sorellina sana. A me ha fatto tanto piacere, credo che farà piacere anche a lei. Mando la notizia come augurio per l’anno (o il secolo o il millennio, come vuole) nuovo.
V.S. – Arezzo

Grazie a lei, ricambio cordialmente gli auguri. La notizia non mi era sfuggita e avevo molta fiducia che le cose sarebbero andate così. Naturalmente, considero tutt’altro che “finita” la storia. Ora tutto comincia davvero, invece, e non sarà facile. Iniziare il proprio itinerario di genitori con una comprensibile (e anche, volere o no, clamorosa) richiesta d’aiuto, suscitando un’ondata di solidarietà, è un esordio che può sembrare discutibile; a me sembra di una verità
umana molto intensa. Auguro le più sorprendenti felicità a questi due ragazzi, spaventati e insieme coraggiosi, e ai loro bambini.


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