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testo di Giovanna Soldin
foto di Franco Merici |
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Posseggono innato lequilibrio tra il dovere e il piacere e sono dei veri maestri nellarte del combinare le due cose. Oggi, un numero sempre crescente di bambini va a scuola e quindi deve saper combinare ben tre cose! Verso i dieci-dodici anni le bambine sono ormai in grado di badare alla casa.
Il gioco è solo una brevissima parentesi che va esaurendosi nel giro di poco tempo. I maschi sono un po più fortunati in questo senso, ma anche per loro la pacchia non durerà più a lungo. I giochi e i giocattoli dei bambini africani assomigliano a quelli dei bambini di tutti i paesi del mondo. Anchessi giocano al papà e alla mamma, rifanno i mestieri dei grandi, e via di seguito. Ma non hanno né bambole, né automobiline. Sono loro, con la loro fantasia, con la loro abilità e con laiuto degli adulti che se le devono costruire. In queste foto si noterà che la stragrande maggioranza dei giocattoli è costituita da automobiline, camioncini, moto e biciclette in miniatura, oltre a qualche aereo ed elicottero. Questo non significa che i bambini africani non conoscano altri giochi. Giochi come il mercato, la famiglia, il tiro con la fionda, ecc. sono importanti e molto diffusi, ma, fotograficamente, meno incisivi. In queste foto il protagonista è il giocattolo come creazione, come espressione di fantasia e di abilità manuale, il giocattolo come mini-capolavoro darte, come prolungamento del pensiero infantile materializzato, come la più diretta manifestazione del sogno-desiderio di ogni bambino. |
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