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testo di Giovanna Soldin
foto di Franco Merici |
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Dal più semplice al più elaborato, dalla più pura creazione di bimbo fino a quello che, oggi, in un mondo che gira tutto alla rovescia, è lultima creazione del forgeron disoccupato, del forgeron a cui nessuno più commissiona gioielli dargento, spade e pugnali, perché nessuno più ha i soldi per il superfluo, perché larma da fuoco ha preso il posto di quella da taglio. Il giocattolo raggiunge il suo massimo livello artistico, ma è svuotato del suo significato originario. Può essere venduto, magari ad uno straniero, e dare così il suo contributo alleconomia della famiglia. È un piccolo capolavoro dellarte povera. Di quellarte che non nasce da materiali pregiati, ma si origina da quelli che sono i rifiuti creati dalla società dei consumi, è la sublimazione della latta, della plastica, del cartoncino, dei fili di ferro. È il trionfo dellarte darrangiarsi, dellingegno e della fantasia. È una parte dAfrica anche questa, uno scorcio particolare, colto dallobiettivo attento di chi lAfrica la conosce, di chi in Africa ha veramente vissuto, di chi, con lAfrica, ha dei legami che vanno ben al di là del semplice sguardo del viaggiatore. |
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