MISSIONI E POPOLI

Brasile

Caro Dio

testo e foto di Alberto Marinetti
parte terza

I limiti dei poveri mi scandalizzano, perché una certa letteratura cattolica ha contribuito ad idealizzarli. Non siamo riusciti ad ingentilire perfino l’uomo ap-peso al legno, facendone un ornamento per la scuola e il tribunale?
Oppure non c’è altro sinonimo di povero se non quello di vittima? Tu, Dio, perché hai tanta pazienza con noi?
Perché non ci lasci perdere quando ci ostiniamo nel male? E chi sono io per pretendere dai poveri che non siano figli di Adamo, cioè dello stesso fango - l’unico - che avevi a disposizione nell’Eden? Puoi pretendere da dei mortali come noi di avere la tua longanimità, la tua misericordia?
Non ti pare che chiudere un occhio sulle umane fragilità potrebbe risolversi in favoreggiamento dell’indolenza, dell’apatia, del menefreghismo? Se si favoriscono troppo, se si blandiscono con l’assistenzialismo, incrociano le braccia, diventano degli eterni dipendenti.
Nel tuo universo ci sono realtà che sembrano contraddirsi: cielo e terra, giustizia e misericordia, legge e perdono. Eppure la tua passione è per la colla che unisce tutto ciò che è diviso. Non risuona nei secoli il tuo imperativo: "L’uomo non divida ciò che Dio ha unito?".
Nel nostro universo quante spaccature: ricco-povero; servo-padrone; benefattore-beneficato; nero-bianco; popoli arricchiti-popoli impoveriti; economie giganti-economie nane; primo mondo-terzo mondo; vittime-carnefici.
La TV aggiorna sulla miseria di regime: a San Paolo quattro milioni e mezzo di denutriti; una quantità enorme di cereali va perduta a causa di magazzzini inadeguati; l’energia elettrica è il trenta per cento più cara per via delle dispersioni; un brasiliano impiega quaranta ore per assemblare una macchina e un giapponese sedici.
Il Brasile è la nona potenza economica, ma un terzo dei suoi abitanti fa la fame. Il sessanta per cento dei bambini brasiliani sono affetti da "fame occulta": ipovitaminosi.
Piani faraonici per scalfirla, non debellarla. Assistenzialismi, pacchi dono, briciole di carità. Troppo pericoloso parlare di equa distribuzione del reddito nazionale. La storia insegna che la giustizia si conquista, non si regala, vero?
Poi ci sono gli ultimi in classifica, i più poveri tra i poveri, perché indifesi: sei milioni di bambini abbandonati. Facile bersaglio per tutti: commercianti, squadroni della morte, regime pubblico d’impunità.
A chi interessano sul serio quattro scugnizzi capaci di scatenare la guerra civile tra chi vuole "pulire le strade", chi approfitta dell’assistenzialismo, chi preferisce l’ambiguità, chi vive a spese dell’industria degli abbandonati? Pericolosi, aggressivi?
Non sono stati aggrediti, colpiti fin dalla nascita? Si parla di "omissione silenziosa", omertà sotterranea d’una intera società: "Non uccido i minori, ma non faccio niente perché non siano uccisi".

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