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LA CERTOSA RACCONTA ... |
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Nel 1080 il Concilio di Lione depose definitivamente Manasse dalla carica vescovile e San Bruno tornò a Reims. Vi si allontanò per andare a Parigi ai funerali dellamico Raimondo Diocrès, professore universitario parigino ritenuto da tutti persona giusta e santa. Durante il funerale il morto si "risvegliò" dallo stato di morte per tre volte, annunciando che era stato accusato, giudicato e condannato agli inferi dal giusto giudizio divino. San Bruno ne fu scosso profondamente e, secondo la tradizione agiografica, decise di ritirarsi a vita eremitica.
Si reca nella foresta di Fiel per vivere loriginario carisma benedettino. Vi rimase per tre anni, insieme a sei compagni. Nella primavera del 1084 abbandona il luogo per vivere con ancor maggior rigore la solitudine e la preghiera. Con gli amici va da SantUgo, vescovo di Grenoble, per chiedere il permesso di ritirarsi a vita eremitica; ottiene il consenso di ritirarsi dal mondo nei territori di Chartreuse (1750 ettari di bosco non coltivabile), dove ancora oggi cadono dai due ai tre metri di neve all'anno. In questo luogo costruì alcune casette di legno e una piccola chiesa consacrata da SantUgo il 2 settembre del 1084 (secondo altre fonti del 1085). Quegli edifici costituirono il cuore della prima Certosa, che con il tempo diverrà la Grande Chartreuse, madre e modello per il nuovo ordine religioso. Passati sei anni, San Bruno abbandona l' eremo per raggiungere papa Urbano II che lo aveva chiamato a Roma. Dopo soli due mesi dal suo arrivo in Vaticano, il papa fu costretto a fuggire nel Sud dItalia per larrivo di Enrico IV, e si rifugiò dal duca delle Puglie Ruggero, conte di Calabria e signore della Sicilia, dove il papa offrì a Bruno la carica di arcivescovo di Reggio. Desiderando tornare alla vita eremitica il santo supplicò il papa di lasciarlo libero di rifiutare la carica arcivescovile, e sullesempio dei profeti che mercanteggiavano con Dio, San Bruno iniziò una trattativa con il papa affinché gli concedesse anche il permesso per ritornare dai suoi amici della Grande Chartreuse. Il Santo Padre cedette ai desideri di San Bruno, ma ritenne indispensabile la sua presenza in Italia, dove il santo fondò la seconda comunità monastica certosina, a 25 chilometri da Mileto, dove nel 1094 si consacrò ufficialmente la prima Certosa italiana. Il 6 ottobre del 1101 morì nelleremo di Santa Maria. Il suo corpo rimase incorrotto fino alla ricognizione ufficiale del primo novembre 1514. Bruno venne proclamato santo viva vocis oraculo il 19 luglio del 1514 da papa Leone X, con la concessione ai certosini di celebrarne il culto. Le bolle pontificie, del 17 febbraio 1623 di Gregorio XV e del 1674 di Clemente X, ne estesero il culto a tutta la Chiesa. Limportanza della figura di San Bruno e la preziosità della vita quotidiana dei suoi monaci è stata sottolineata anche dalla lettera Silentio et Solitudini di Giovanni Paolo II e dal discorso pronunciato il 5 ottobre del 1984 in occasione della visita ai certosini di Serra San Bruno. |
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