Servizio speciale
BERNARD BUFFET

Il Battesimo

UN DIO PER L'UOMO D'OGGI
di Louis Evely
parte sesta

La sola cosa di cui è capace uno che ama è avere pietà dei peccatori, dei cattivi, pietà di coloro che si fanno tanto male facendo il male.
Dio non giudica nessuno. È scritto nel Vangelo: "Il Padre non giudica". Di un Dio, di un Padre che giudica si deve essere atei. Ateismo, forza di spirito, fino a un certo punto.
Cristo era ateo di tutti i falsi dèi propagandati prima di lui. È per questo che venne crocifisso, accusato di bestemmia, di ateismo.
Se fosse piaciuto a tutti, non lo avrebbero messo in croce, e sono state le più alte autorità religiose a farlo. Dice: "Il Padre non giudica". Dio è Padre.
Volete che un Padre punisca, giudichi, condanni per l’eternità i suoi figli? "Il Padre non giudica. Al Figlio ha rimesso ogni giudizio". Ma aggiunge: "Il Figlio non giudica. Perché non sono venuto nel mondo per giudicare il mondo, ma per salvarlo".
Ma allora come saremo giudicati? Lo dice Cristo: "Chiunque ascolta la mia parola e la rifiuta, non io lo giudicherò, non io lo condannerò, perché non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvarlo. Ma chi non ascolta la mia parola, avrà chi lo giudicherà. La parola che io ho detto: ecco chi lo condannerà nell’ultimo giorno".

Ognuno di noi si giudica da sé con la sua reazione alla parola di Dio: vi si apre o vi si chiude. E il Vangelo dice anche: "Il giudizio è già avvenuto: la luce risplendette nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno accolta".
Il giudizio avviene continuamente: Dio vi si offre e voi scegliete.
Cristo nell’Apocalisse dice: "Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno mi aprirà, entrerò da lui e cenerò con lui".
È bello: non siamo noi che serviamo Dio, ma è Dio che serve noi. Non siamo noi che invochiamo Dio ma è Dio che invoca noi. Non siamo noi che cerchiamo Dio, ma è Dio che cerca noi.
Non siamo noi che nutriamo Dio ma è Dio che nutre noi. Non noi chiediamo perdono a Dio, ma Dio ci chiede di accettare il suo perdono.
Ecco il Dio che potrebbe entusiasmare il mondo, se venisse predicato, il Dio che sarebbe nuovo nel 2000 com’era nuovo nel 33.
Sarebbe una rivelazione un Dio simile: non se ne è mai sentito parlare. Si è fatto di Dio uno cui non si vorrebbe somigliare, tanto è temibile, oppressore, severo, e così triste che chiunque ha il gusto della gioia, della dignità umana, dell’uomo in piedi si allontana da lui...
Dio non ci ricompenserà, non ci punirà. Dio ci eternerà. Dio ci darà di essere per l’eternità quel che abbiamo scelto. Dio rispetterà per l’eternità la nostra libertà. Dio si offrirà a noi per tutta la nostra vita e per l’eternità.
Solo e sempre noi potremo decidere la nostra sorte. Anche nell’inferno la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non vorranno saperne.


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