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Il grande lamento di Cristo nel Vangelo, il suo accorato rimprovero agli apostoli è la loro paura: "Perché temete, uomini di poca fede?". "Non temete, sono io".
Perché si ha paura? Perché non si ha fede. La paura è segno della mancanza di fede. Io e i miei coetanei (ma temo che sia vero anche per la generazione più giovane) siamo stati allevati nella paura di Dio. Dio sì era invulnerabile; non potevo fargli del male. Beato, impassibile, insensibile, inossidabile, immutabile, felice, imboscato, transfuga nel cielo. Ma a noi poteva fare del male: ci avrebbe giudicati, ci avrebbe puniti, ci avrebbe condannati... Ma se il timore di Dio è che Lui è così tenero, così amante, così vulnerabile, così sensibile che deve temere che noi gli facciamo del male! La rivelazione di Dio è che Dio non ci farà mai del male, ma noi sì, potremmo fargli del male. Non è incredibile? Il Signore ha detto: "Amate i vostri nemici... Pregate per quelli che vi perseguitano... Fate del bene a chi vi fa del male". E nessuno ci crede! Ma Dio fa quel che ha detto. Dio ama i suoi nemici e fa del bene a chi gli fa del male. Certamente comprendete che bisogna essere atei di un certo Dio, per averne uno vero. Il catechismo comincia con una dichiarazione strana: "Dio ricompensa i buoni e punisce i cattivi". Nulla di più falso. Se Dio ricompensa i buoni e punisce i cattivi, riconosciamo Dio un pagano e un publicano. Leggete il Vangelo. Cosa dice Cristo? "Se amate coloro che vi amano, se salutate quelli che vi salutano, se prestate a quelli che vi fanno dei prestiti, siete dei pagani e dei publicani. Così fanno i pagani e i publicani". Se Dio si limita a questo ruolo di contabile e di giudice ("Tu mi fai questo, io ti faccio quello; tu mi hai fatto questo io ti punisco") è un pagano e un publicano. Ma Cristo dice: "Voi, invece, non siate così; ma se qualcuno vi requisisce per un miglio, fatene due con lui. Prestate a quelli che non restituiscono". Presta la tua penna a chi tha rubato la biro, presta il tuo rasoio a chi una volta te lha già demolito. Inventa situazioni nuove, non lasciarti invischiare in questi miserabili cerchi viziosi: "Tu mi hai fatto questo, io ti faccio quello; tu non mi hai fatto questo, io non ti faccio quello". Sii invece un creativo, sii inventivo. Quando dici: "Io ricompenso i buoni e punisco i cattivi", sei una scimmia, semplicemente imiti quelli che ti hanno fatto del bene o del male. Dovresti invece essere come il Padre. Dovresti essere un creatore di situazioni nuove, come il Padre che fa splendere il suo sole sui buoni e sui cattivi e fa scendere la sua pioggia sui giusti e sugli ingiusti. |
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