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Conoscere Dio è come entrare in un campo magnetico nel quale si è attratti nella vita stessa di Dio, che è vita di grazia per amore.
Dio è grazia o non è. La sua trascendenza coincide con la liberalità del suo amore. È nella logica della grazia, nella logica altra, rispetto a quella, tutta umana, dellutile e dellinutile che bisogna entrare; nella logica della libertà e del dono puramente gratuito, che crea cieli e terre nuove. Diversamente non avremmo a che fare con un Dio vivo ma con un idolo, non molto diverso dal denaro, dal potere, dal dominio... Pensare Dio al di fuori della sua identità di grazia, è perdersi in brancolanti ragionamenti che portano solo agli idoli. Pertanto, il rapporto amoroso con Dio non è di tipo coercitivo, obbligatorio, ma libero e persuaso. Un amore che non fosse libero non sarebbe tale. Nessuno è tenuto ad amare Dio. Cosa può importare a Dio che uno ammetta la sua esistenza se poi non lama? Lesistenza di Dio coincide con la sua grazia per amore. Non è neppure una buona idea quella di pensare Dio come un principio metafisico per spiegare il mondo. Dio non è la spiegazione di nulla. Dio è soltanto la grazia e lamore. Poco o molto che sia, di Dio è tutto quel che sappiamo. Ma la conoscenza di Dio non è senza frutti. Al contrario produce grazia, frutti di grazia. Perché non è la stessa cosa conoscere un Dio di grazia ricco di benignità, anziché un Dio giudice severo privo di compassione. Non è la stessa cosa conoscere un Dio che perdona e usa unabbondante misericordia, anziché un Dio che manda allinferno per leternità. Non è la stessa cosa conoscere un Dio damore che non si dà pace finché gli uomini non siano con Lui, anziché un Dio chiuso.in se stesso, insensibile al gemito delluomo. Non è la stessa la città di uomini che conoscono un Dio di grazia e quella di uomini che non pensano che in termini di violenza e fanno della forza e della sopraffazione lunico valore della vita. Non è uguale la città di chi è alla sequela di un Dio che dimentica se stesso, che non tiene alla sua divinità fino a dare la vita in solidarietà con luomo, anziché un Dio geloso, freddo, lontano, che vive solitario nellalto dei cieli. Se non abbiamo costruito delle città e un mondo più liberi e più a misura di uomini, è anche perché non abbiamo conosciuto il Dio di grazia di cui ha parlato Gesù Cristo. |
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