Servizio speciale
S. Aquilino, abside, mosaico, metà del V secolo. Milano.
DIO NON " SERVE " A NESSUNO
di Nino Fasullo
parte quarta

Tutte le biografie di Tommaso d’Aquino, forse il più grande teologo almeno della storia cristiana, raccontano che un giorno decise, con meraviglia dei suoi amici e parenti, di non insegnare e non scrivere più nulla di teologia.
Confidò successivamente qual era il suo giudizio sulla sua opera: paglia, pauca palea.
Tommaso scrisse nel De Potentia: "Il grado più alto della conoscenza umana di Dio è sapere di non sapere che cosa è Dio, in quanto appunto ci si rende conto che ciò che Dio è supera tutto ciò che comprendiamo di Lui".
E ancora, drasticamente, tagliando corto: "Non sappiamo che cosa sia Dio".
È nota anche l’affermazione di sant' Agostino: "Si comprehendis, non est Deus". Se affermi di aver capito sappi che ciò che hai compreso non è Dio, perché Dio è molto più in alto, ancora diverso da ciò che hai inteso.
Ciò non equivale a professione di scetticismo teologico, serve solo a sottolineare la insufficienza delle parole umane.
Forse la nostra insufficiente conoscenza di Dio è un segno della sua presenza tra gli uomini, quasi a dire: nessuno confonda l’inadeguatezza della conoscenza con la sua assenza. La debolezza della conoscenza umana come segno e rappresentazione del volto di Dio.

Non è certo necessario che adesso richiami idee e figure di cercatori di Dio. Dall’antichità all’epoca moderna sono legioni.
Anche il secolo che si è chiuso, ovviamente, presenta una messe abbondante di riflessioni e di intuizioni spesso assai suggestive.
Il bisogno di interrogarsi, e di rivedere le nostre idee su Dio, si fa tanto più intenso quanto più si attraversano mutamenti forse epocali non solo sul piano culturale.
"La mia idea di Dio", scrisse C. Lewis, "non è un’idea divina. Deve essere continuamente mandata in frantumi.
Ed è Lui stesso a farlo. Lui è il grande iconoclasta (delle immagini che lo riguardano). Non potremmo quasi dire che questa frantumazione è uno dei segni della sua presenza? L’esempio supremo è l’Incarnazione, che lascia distrutte dietro di sé tutte le precedenti idee del Messia" (Diario di un dolore).
Nel 1959, Edward Schillebeeckx, per citare uno dei maggiori teologi cattolici del Novecento, tra i più coraggiosi nel sottoporre a revisione talune categorie fondamentali della teologia (specie quelle più sensibili ed esposte alle critiche) scriveva un saggio intitolato Dio in bacino dicarenaggio.
Esprimeva il bisogno di rimettere in questione la cultura che aveva fissato i lineamenti di Dio.

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