Servizio Speciale
Altro che "buono'
di P. Francesco di Calloni
Parte prima
Già! Altro che "buono". Papa Giovanni è "santo". Tutt'altra cosa. Altra dimensione.
Ti confesso la verità e divento alquanto rosso: parlare dei santi mi ha sempre fatto paura.
Ho l'impressione che, allungando la mano per poterli cogliere nel loro attimo di santità, ci sia dall'altra parte un sadico ritirarsi che all'inizio mi produce una disgustosa sofferenza e alla fine una indolore rassegnazione. E concludo sospirando che i santi non sono fatti per me.
Una certa agiografia (cioè la vita scritta dei santi) piena di svenevolezze da mandare in visibilio centomila zitelle o da intenerire centomila bisonti, mi ha completamente rovinato lo stomaco e la crisi di rigetto è stata la naturale liberazione.
Sono del parere (dimmi se anche tu la pensi allo stesso modo) che i santi stiano meglio e più sereni in Paradiso che sulla terra. In Cielo hanno un logorante lavoro da svolgere (non molto invidiabile, ma è frutto della loro santità).
Si tratta di far scivolare raccomandazioni al Capo per Tizio, proteggere quello smemorato Caio, tirare per i capelli Sempronio che, avendo parecchio vuoto il cervello, ha sempre la tentazione di svuotare anche il cuore.
Un mestiere, dunque, per i santi in cielo, che fa sudare.
Ma loro sono là per quello.
Sulla terra, invece, i santi sono autentici "rompiscatole". Lo so che trasalisci di gioia e hai fatto un balzo sulla poltrona: stai pensando che tu e il direttore di CAMMINO avete la stoffa della santità e già vi vedete con l'aureola in testa leggermente piegata a destra (anche in Cielo c'è una destra e una sinistra!) pronti ad offrire i vostri servigi celesti al primo malcapitato.
Perché tu e il suddetto direttore avete la caratteristica inconfondibile della santità: essere "rompiscatole". E in questo siete specialisti insuperabili, professionisti. Una santità eroica, dunque.
Ma la differenza esiste ed è enorme. I santi "rompono" per il Regno di Dio e di questo sono gelosi e feroci; noi "rompiamo" per il nostro regno sia pure gelosamente e ferocemente.
Che i santi sulla terra fossero dei "romponi" ne facevano esperienza i contemporanei.
S. Gerolamo aveva un carattere collerico e chi veniva in tensione con lui rischiava di trovarsi spiumato. Ne ha fatto esperienza S. Agostino che, parecchie volte, beccava l'eremita di Betlemme( Gerolamo), ma si dimenticava che pure lui "rompeva", come S. Ambrogio contro gli eretici del tempo.
Se si tratta di sante donne, allora il "rompere" è tracimante e travolgente. S. Caterina da Siena teneva in iscacco tutte le autorità politiche e religiose della sua città natale e non solo.
Era difficile contraddirla e, trattandosi di far tornare il papa ad Avignone, trovò alleata un'altra donna, santa come lei, ma naturalmente "rompina" come lei, S. Brigida e fecero e disfecero finché il pontefice decise il ritorno a Roma.
Anche il cappuccino fra Cecilio, fra poco sugli altari, di una mitezza e dolcezza eccezionali, con i suoi confratelli diventava graffiante quando si trattava di difendere Madonna Povertà.
Eppure di questi "rompiscatole" la Chiesa ne ha bisogno.

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