Brasile
L'unica patria è la razza umana
Testo e foto di Alberto Marinetti
Parte prima
Mi sveglio all’alba e contemplo i miei sogni tra i colori dell’aurora. Devo farci stare i miei maxi-sogni tra le mini-marachelle dei ragazzini. Hanno i loro piani di fuga quando non vogliono scopare la casa, lavare i piatti, curare i piccoli.
Silvana è irrequieta, bisbetica, dispettosa Ronaldo ha fatto la pipì in una brocca e l’ha fatta bere a Pepeo, il quale è venuto da me, imbronciato, per ottenere soddisfazione. Ivan ha rubato un pappagallino parlante. Norberto al lavoro, ogni mezz’ora chiede se è ora di andare a fare il bagno. Ruse trova ogni scusa per andare a cavallo, ieri ho dovuto castigarli: riso bianco per tutti.
Il cibo è l’unico argomento che fa breccia nella loro cultura. Si sono fatti buoni. Senza aspettare la sveglia si sono messi a spazzare la casa, pulire il cortile, curare gli animali. Dil, uno sfaticato, ha lavato perfino il pavimento della cucina. Spazientisco, perché sono il primo ad alzarmi e loro vanno ad uccellini, giocano con i vitelli, corrono dietro ai cavalli.
A colazione il sermoncino di circostanza: «Vedete? Per me la cosa più brutta è castigare un bambino. Non vedete come rimango triste? Vogliamo migliorare tutti insieme?» Un coro di sì.
Piano piano, qualcosa cambia. Anche in noi adulti. Oggi li porterò a giocare a pallavolo nel cortile del dottor Walter; ogni lunedì porto le bambine a scuola di artigianato.
Adriana, Silvaria, Erle vengono a darmi la buonanotte e, se hanno fatto delle birichinate, mi fissano con gli occhioni tristi per chiedere scusa. È un modo di intendersi con gli occhi. Mi abbracciano forte per dire: «Messaggio ricevuto. Stop. Non lo farò più. Mi vuoi bene anche se sono birichina, vero?».
Mi corico e faccio la stessa cosa con Dio: lo guardo negli occhi, l’abbraccio e gli dico: «Papà, dimentica tutto, per piacere! Domani è un altroiorno e anch’io sarò un altro. Buonanotte, sogni d’oro!».
Da quando lavoro con i bambini il mio rapporto con Dio si è semplificato. Tutto m’impone di essere essenziale Perché trattare Dio come uno Zeus? Lui si materializza e noi pretendiamo smaterializzarci!
I miei piccoli amano parlare di Gesù, perché è una persona incorniciata nella storia. Quando si parla di Dio si distraggono, oppure rispondono con gli stereotipi appiccicati nella memoria.

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