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Quel treno per Roma |
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"Bombe fasciste", si grida da una parte. "Bombe di terroristi coperti dai vari governi", si replica dallaltra, con riferimento alle azioni degli integralisti islamici sul nostro territorio. "Bombe di Stato", insinuano poi da sempre, i sostenitori di una terza ipotesi, la più infamante per le istituzioni che, peraltro, ben poco hanno fatto, sino ad oggi, per stornare da sé lorrendo sospetto. Di bombe anarchiche, invece, non si parla proprio più: la bestemmia è una brutta cosa, sebbene di recente sia stata depenalizzata.
A proposito di bestemmie, non male quella del Premio Nobel Dario Fo, che quando il piatto è ricco ci si ficca sempre e che, nellorganizzare il "treno delle stragi" (per il quale peraltro ha presentato il conto, 40 milioni di lire tondi tondi, al presidente della Repubblica Ciampi), ha proposto di includere nel numero delle vittime un altro centinaio "di finti suicidi e di strani omicidi". Che si riferisca al commissario Calabresi e a quanti altri caduti sotto il piombo di poveri fanatici aizzati anche dalle sue commedie cariche di livore contro polizia e carabinieri, come quella dal titolo "Morte accidentale di un anarchico" , che aveva per obiettivo proprio il povero commissario poi assassinato? In quella farsa, Calabresi veniva soprannominato "il commissario Cavalcioni", con odioso riferimento alla calunnia, scagliatagli contro, di aver provocato la caduta nel vuoto dellanarchico Pinelli. Si abolisca dunque il segreto di Stato, di modo che esso smetta di coprire sia le nefandezze dei tristi figuri che si rifanno alle tirannidi nazifasciste, sia le inconfessabili imprese degli inguaribili cultori del motto "bombe, sangue, anarchia". Si facciano altri "treni delle stragi", si gridi nelle piazze e si pretenda la verità. Ma, per cortesia, si lasci a casa il Premio Nobel Dario Fo. Lui ha già dato. |
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