IN FACCIA ALL'OCEANO PER SENTIRSI MENO SOLI
parte sesta

Poi c’è il Villaggio Olimpico, progettato in armonia con i principi promossi da Greenpeace per la tutela dell’ambiente. I materiali usati sono stati scelti tra i meno inquinanti. Bandito il legname tropicale.". Dopo pranzo passiamo proprio davanti al Villaggio Olimpico e devo ammettere che gli australiani hanno pensato davvero a tutto: persino le casette a tre piani che ospiteranno gli atleti sono arredate nei particolari, compresi gli orci di terracotta sui terrazzi per dare un’atmosfera mediterranea. Dopo i giochi è già previsto che il Villaggio sarà trasformato in un centro residenziale per seimila persone. Ogni edificio sarà autonomo sul piano dell’energia grazie ai pannelli solari, più della metà della superficie sarà adibita a parco e siccome nell’arida Australia il consumo di acqua è uno dei punti dolenti, l’irrigazione delle aree verdi avverrà con acqua riciclata da altri usi. E se gli australiani non saliranno sul podio dei vincitori? Poco importa. Hanno già vinto dimostrando al mondo che si può costruire senza intaccare più di tanto la natura. Vorrei che il giro per Sydney non finisse più ma il tempo che resta è giusto quello che serve per arrivare all’aeroporto. Brian e Liz sono abituati all’idea che i turisti, presto o tardi, ripartano.
E poi, ho l’impressione che non vedano l’ora di tornare alla loro casa. Io no. Faccio fatica a “staccare” e una volta a casa ripenso a questo “viaggio”.
Come sarà l’Australia? Lo confesso, non lo so, non l’ho mai vista. Ma sono sicura che è proprio come l’ho descritta.

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