Popoli

Alla ricerca dei SANTONI

di Beatrice Giorgi
parte terza

Poi con l’indice, ad indicare il cielo: "La neve sui monti porta il bel tempo!".
I Baba sono al di sopra delle caste. Vivono una vita fuori dalla società. La gente li considera incarnazioni del Dio e attribuisce loro poteri soprannaturali. La rinuncia stessa ai beni materiali, ai piaceri del mondo, li pone al di là di ogni legge umana. Per questo sono temuti e venerati allo stesso tempo. Ogni loro stranezza è segno di sacralità. Ogni loro parola è parola di Dio.
Il grande Saggio e Baba Kapila, secoli e secoli fa, incenerirono con un’occhiataccia i sessantamila figli del re Sagar solo perché avevano osato disturbare la sua meditazione. Ma la loro anima poteva essere salvata solo se la dea Ganga fosse discesa sulla Terra a purificarla. Così altri saggi si diedero da fare per commuovere gli dei. Gli anni passavano, ma la dea Ganga era sempre riluttante a lasciare il suo Olimpo. Finché il re Bhagirati, dopo lunga meditazione ai piedi dello Shivling, proprio qui a Tapovan, riuscì a farsi ascoltare. Eppure la dea Ganga minacciava di distruggere la Terra con la forza delle sue acque. La faccenda era seria e se ne occupò Shiva in persona, offrendosi di sopportare e contenere tale forza.

Le acque calarono dal cielo e si impigliarono nelle chiome fluenti di Shiva. Allora il re Bhagirati iniziò a meditare, per propiziarsi Shiva, all’imbocco di una grotta chiusa da alte pareti di granito. Shiva ne fu contento e lasciò che le acque scorressero dai suoi capelli in tre fonti distinte, una delle quali arrivò finalmente sulla terra, l’attuale sorgente del Gange, che in onore del re qui prende il suo nome. E' quindi riconducibile a questa leggenda il significato dell’abluzione come purificazione da ogni peccato; in virtù della quale l’anima dei sessantamila malcapitati poté riposare in pace.
I Baba dunque possono essere anche irascibili, vendicativi, insomma, cattivi?
Ne ho incontrato uno a Rishikesh, al ristorante, barba e capelli lunghi ed incolti, saio rosso fuoco, un sadhu certamente. Aveva per discepolo un bianco, un americano, testa rasata, pigiama candido, che lo serviva e riveriva, peggio di uno schiavo.
Foto Calloni

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