Lettere a ...

Caro Cammino

di Monica Vanin
parte quinta

CARCERI E POLEMICHE

Caro “Cammino”, vorrei fare un commento alle opinioni del signor Edgardo Grillo. Nella sua rubrica “Pepe e sale” di dicembre 1999 ha scritto delle parole di fuoco a proposito delle “carceri a 4 stelle”. Per quello che posso avere capito io, che spesso parlo con i volontari che lavorano nel mondo delle carceri, le cose non sono così banali, e soprattutto non si può parlare delle carceri senza, non dico… averle frequentate da detenuti, ma avere una conoscenza più diretta di tutti i problemi spaventosi di quell’ambiente. Ho qualche dubbio che il signor Grillo abbia questa esperienza. Ho un amico tra gli agenti di custodia, che mi ha raccontato la situazione dei loro turni di lavoro, massacranti, le tensioni tra i detenuti, tra detenuti e agenti, tra detenuti e direzione carceraria e così via. I primi a dire che le cose non vanno sono proprio loro, gli agenti. È una cosa da fare venire i brividi e che non si può sbrigare solo col pepe della polemica. Il problema vero è decidere che le nostre carceri devono servire a recuperare quanto più possibile le persone, oltre a impedire a un criminale di fare danni alla società e punire chi ha commesso un reato . Credo che il regolamento di esecuzione dell’ordinamento vada letto tutto intero, non solo negli aspetti che possono sembrare più pittoreschi. Il fatto è che il regolamento esprime, in modo magari discutibile, qualche buona intenzione, ma qui occorre una riforma penale e carceraria seria, che punisca chi lo merita senza cadere nella vessazione e nella perversità stupida in cui facilmente si cade, quando la situazione è tragica come spesso è nei nostri istituti di pena.. Nella mia città c’è appena stata una rivolta clamorosa di un gruppo di carcerati. Teste calde? Forse. Ma nessuno ha contestato punto per punto le denunce fatte per lettera al giornale locale da numerosi detenuti qualche giorno prima che scoppiasse la protesta. Questo non significa, signor Grillo, offendere le sacrosante ragioni delle vittime e dei loro parenti. Fate una vostra indagine e vedrete come stanno le cose. La saluto e saluto tutti voi con cordialità.
N. F. – Fontanellato (Parma)


Conosco il problema di cui lei sta parlando (il carcere di via Burla: guardi che la sua città è anche la mia!).
Penso però che il modo in cui stampa e televisione danno le notizie giustifichi le “punzecchiature” o i sarcasmi di Edgardo Grillo, caro lettore.
Sono loro a soffermarsi preferibilmente sugli aspetti pittoreschi (come lei stesso li chiama) di questo o quel provvedimento, invece di affrontare i problemi nella loro integrità. “Pepe e sale” prende come bersaglio per i suoi corsivi la demagogia facile, la notizia irritante, senza andare, per scelta, più in profondità.
Non è escluso però che su una questione così complessa “Cammino” possa intervenire con uno o più servizi. Intanto, grazie per il suo contributo.


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