Fioretti cappuccini

Il buon occhio di Dio

di Francesco Di Ciaccia
parte terza

Fatto sta che l’opposizione di quell’uomo non passò senza “castigo”: l’unico figlio, di sette anni, ebbe l’apoplessia e morì. Il papà, benché avesse anche cinque figlie - come quell’altro, constatano le cronache -, cadde in una forte depressione e chiamò i cappuccini per farsi consolare. Andò da lui Lattanzio da Terni. L’uomo disse al frate: “Io ho una chiesetta in rovina in un mio podere: prendetela per farci la vostra costruzione”. Così fu fatto. I frati presero travi e pietre per il proprio conventino. E Dio, che è “remuneratore delle buone opere”, fece venire a quel dottore, “uno dopo l’altro”, quattro figli maschi, per sua consolazione. E quando i frati ebbero terminato anche l’altare con le pietre della cappella di quel signore, pregarono così: “Concedi, Signore, agli altri i figli maschi, senza far fatica, e a noi le pietre, senza farci perdere una lira”.
A volte non c’era l’opposizione, per così dire, istituzionale: ma l’offesa privata. Anche su questa il buon Dio vigilava, col suo occhio benevolo. Una gentildonna, madre di un frate, prese a schiaffi Pacifico da San Genesio, bresciano, fondatore del convento di Candia, nel Mediterraneo, e morto nel 1575. La donna riteneva che Pacifico avesse indotto il figlio, con chiacchiere astratte ma persuasive sulla superiorità della vita monastica sulla vita “nel mondo”, a farsi frate. Il cappuccino le voltò l’altra guancia e disse tranquillo: “Iddio vi benedica”.
Ma quando il medesimo frate, a Udine, rimproverò un signore che parlava in chiesa, le cose andarono diversamente. L’uomo reagì indispettito e pochi giorni dopo, quell’uomo si ammalò di una violenta diarrea e morì. Perché mai? “Per il peccato - letteralmente, le cronache d’avere ingiuriato il frate”. Da allora si diffuse il proverbio: “Se non vuoi di diarrea crepare, fatti redarguire senza fiatare”.

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