I videogiochi
Servizio speciale
Il materiale di questo servizio è stato tratto dal volume di Vittorio Luigi Castellazzi: QUANDO IL BAMBINO GIOCA. Ed. Las - Roma

Siamo ormai entrati a grandi passi nell’era del divertimento elettronico. L’attuale tendenza dei genitori è di dare in mano ai loro figli, anche se ancora molto piccoli, giochi altamente tecnologici (i videogiochi) che mirano a riprodurre in modo molto realistico le varie emozioni, i vari bisogni e comportamenti del bambino.
Con i videogiochi il bambino ha la possibilità di simulare infinite variazioni della vita reale. Può immergersi in esistenze assolutamente fantasiose, dove può essere qualsiasi cosa, assumere un’infinità di ruoli, vivere le più strane avventure.
Ma è con Internet che il bambino può accedere a un luna-park virtuale e sbizzarrirsi con i giochi più impensati.
Nella rete sono infatti sempre più presenti giochi in cui ogni giocatore, dopo aver scelto o creato un personaggio dalle caratteristiche precise, costruisce insieme con altri cybernauti, totalmente sconosciuti, avventure fantastiche.
Nell’interazione con gli altri giocatori-personaggi vengono così sperimentati sentimenti di collaborazione o di scontro, di amore o di odio, di amicizia o di vendetta, dove i protagonisti nascono, crescono, vengono uccisi o resuscitati, in un’avventura in continua evoluzione e senza mai fine. Tra l’altro, in alcuni di questi giochi on line gli scenari sono solo testuali (manca cioè la grafica).
E ciò evidentemente dà la possibilità alla fantasia di scatenarsi ancora più liberamente. Tutto questo mette in evidenza una caratteristica tipica dei videogiochi: offrire al giocatore una realtà virtuale, priva di concretezza. Di fronte ad una simile situazione, ci si chiede se questi nuovi giochi e giocattoli sono positivi o negativi per una sana crescita del bambino.
Le valutazioni sono contrastanti. Come già a suo tempo per i fumetti, per i films, e successivamente per la televisione, c’è chi prevede conseguenze catastrofiche e chi invece è più ottimista e valuta i giochi elettronici come nuove e preziose opportunità ludiche.
Gli apocalittici sostengono, ad esempio, che i videogiochi sono responsabili della fine del gioco come tale. Inoltre li ritengono quanto mai deleteri perché intaccano l’equilibrio psichico dei bambini. Accanto alle riserve elencate, c’è poi da segnalare la critica di coloro che sostengono che i videogiochi fanno male alla salute fisica e che in particolare provocano attacchi epilettici.
A questo proposito, va detto innanzitutto che una recente ricerca condotta a livello internazionale ha concluso che va evitato ogni allarmismo, dal momento che non tutti i bambini sono a rischio di convulsioni, ma solo chi è già costituzionalmente fotosensibile e cioè predisposto a rispondere in maniera anomala a determinati stimoli visivi, il più pericoloso dei quali è la luce molto intensa e a forte intermittenza.

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