E'interessante sottolineare come le varie modalità di gioco che compaiono lungo le tappe della crescita siano strettamente legate allo sviluppo emotivo. Per questo, sono quindi rivelatrici dellequilibrio psichico del bambino.
Al fine di fornire una serie di indici per una psicodiagnosi della personalità, passiamo qui in rassegna le singole tappe dello sviluppo ludico in età infantile.
Una qualche attività ludica è presente fin dai primi mesi di vita del bambino. Essa appare totalmente al servizio del piacere e si esprime nella ricerca di tutta una serie di sensazioni che sono fonte di gratificazione e occasione di arricchimento dellIo che man mano si sta strutturando. In tale contesto, essa assurge a simbolo della fiducia di base del bambino nei confronti della madre.
Allinizio, il bambino gioca con il suo corpo, con il corpo materno e, più in generale, con i vari oggetti che lo circondano. Sono giochi significativi, ad esempio, lagitare le mani, il muovere le gambe, laccarezzare il proprio corpo e quello della madre, losservare oggetti colorati, lemettere suoni con la lallazione, lafferrare e manipolare tutto quanto giunge alla portata di mano, il battere oggetti luno contro laltro per sentirne il suono.
"Ho visto bambini di appena tre settimane interrompere di tanto in tanto la suzione per giocare con il seno della madre": M. KLEIN (1952), Sullosservazione del comportamento dei bambini nel primo anno di vita, in ID. (1921-1958), Scritti, tr. it., Boringhieri, Torino, 1986, p.496.
Si può immaginare, dal punto di vista del neonato, quanto siano frustranti tutti quegli oggetti colorati e sonori (ad esempio: la giostra musicale) che vengono messi sopra il suo lettino e che sono alla portata del suo sguardo, ma che non può afferrare. Essi sono motivo, più che di gioia, di sofferenza, perché li vede muoversi e luccicare, ne sente il suono, senza però avere la possibilità di prenderli, in quanto ancora incapace di sollevarsi.
Con questa attività globale di esplorazione, e tipicamente ripetitiva, il bambino impara a conoscere e a controllare sia il proprio corpo che il mondo esterno. In particolare, si serve di parti del proprio corpo come mezzo per rendere presente, in modo allucinatorio, il seno materno. Ad esempio, il bambino agita davanti agli occhi le proprie mani come se si trattasse di un oggetto esterno.
A questo proposito, uno specifico gioco di carattere autoerotico, che compare intorno al terzo mese e che mira a riempire il vuoto di presenza, consiste nel portare alla bocca il pollice, il pugno, il piede e qualsiasi altro oggetto che può afferrare. Un' altra modalità autoerotica è quella di stimolare con la mano i propri genitali. Lo scopo è di evocare il vissuto emotivo dellessere puliti e quindi manipolati e coccolati dalla madre.