Editoriale
Foto Calloni

Parliamo di donne

di P. Francesco Calloni
parte seconda

Allora tutti direbbero: veramente si è abbassato...! Io non voglio, certo, con questo piccolo spazio dell’editoriale, scoprire, approfondire, prospettare soluzioni profetiche per il pianeta-donna.
Ho però l’impressione che l’immagine della donna dell’incipiente 2000 abbia un posto d’onore tra le cose raffinate presto usate e presto deposte. Bella, elegante, perfetto self-control, sorride dai manifesti pubblicitari, riempie i rotocalchi, schermi cinematografici e televisivi.
Una facciata in cui è difficile trovare un particolare fuori posto. La sua bellezza è il terreno su cui si svolge la grande battaglia dell’industria moderna.
La donna deve essere bella. Ma non della belleza che è rapporto tra il mondo interiore e l’aspetto esterno, ma della bellezza come strumento per colpire nel cuore il sesso maschile e fermarlo in estatico rapimento.
Mi son dato la briga (che cosa deve fare un povero frate, più propenso a cantare in sol maggiore le lodi al Signore!) di togliere, in questa settimana, da una rivista femminile alcune espressioni curiose: "Scopritevi sempre più belle; l’uomo che amate non potrà resistervi". "Cura la tua pelle, lui ti vuole splendente". "Modificate il vostro alito, lui non si allontanerà più".
Perfino la donna casalinga non è esente dal bombardamento consumistico. Il suo ideale: una casa semiautomatica con elettrodomestici che comanda con un dito, senza sforzo fa splendere i pavimenti, piastrelle con cera che "sgrassa e lucida insieme", con i detersivi che "lavano sempe più bianco".

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