|
|
|
|
CHIEDERE PERDONO
Cari amici di Cammino, sono una catechista di 23 anni. Nella nostra parrocchia abbiamo parlato molto del Giubileo, dei suoi aspetti più importanti e siamo stati anche molto contenti per le cose che il Papa ha detto e fatto nella Domenica del Perdono. Prima di Pasqua ne ho parlato anche con mio fratello (25 anni), che è una persona sempre molto critica verso i grandi discorsi e fa sempre qualche commento.
Tante volte però le sue osservazioni mi fanno pensare, perché se anche se frequenta poco la chiesa, almeno è molto sensibile e anche rispettoso. Mi ha sentito leggere a una bambina una preghiera della sera, dove si chiede perdono a Dio per una serie di mancanze commesse nella giornata e mi ha detto che questo genere di preghiere non gli piacciono, perché è facile chiedere perdono a Dio, mentre invece chiedere perdono alle persone verso le quali si è sbagliato è difficile.
A lui sembra che la Chiesa non insista molto sul dovere di chiedere perdono ai nostri fratelli e di cercare di rimediare al male fatto. Io non sono daccordo, naturalmente, però non so come cominciare il discorso con lui. Voi cosa fareste? Grazie.
R.S. - Pesaro
Cara catechista, credo di interpretare anche il pensiero di Padre Calloni se ti dico che la prima risposta da dare a tuo fratello è
una domanda: Ma perché non vai a fare due chiacchiere con preti e frati un po più spesso?. Sono loro i primi a darsi da fare quotidianamente (ed è una gran fatica, garantito!) per convincere la gente a riconciliarsi, ad ammettere i torti, a sanare i guai.
Lo fanno sulla base del Vangelo e della dottrina elaborata in duemila anni di cristianesimo. Per capire latteggiamento della Chiesa su queste cose così importanti, non ci si può basare sul sentito dire e sulla lettura dei giornali, su vaghi ricordi di catechismo o sulle confessioni fatte solo tra la Prima Comunione e la Cresima. Comunque hai detto bene: le osservazioni di tuo fratello fanno pensare.
Troppo spesso ce la caviamo con una bella richiesta di perdono a Dio, senza sentire la necessità di inghiottire il rospo e umiliarci un po non solo davanti a un confessore, ma davanti a quelli a cui abbiamo fatto del male, dimenticandoci che Dio, nella circostanza, stava nascosto innanzitutto dentro di loro.
FIGURINE, RISPARMI E SOLIDARIETÀ
Caro Cammino, siamo quattro bambini di una scuola elementare (quarta classe) di Genova e abbiamo avuto unidea per la quaresima che però può andare bene anche negli altri momenti tipo lavvento. Siccome noi in tutte classi facciamo raccolta di figurine (per esempio i Pokemon, che ce ne vogliono tante e ci piacciono moltissimo) ne comperiamo molti pacchetti, noi o le mamme e i papà.
Allora abbiamo pensato, se ogni quattro pacchetti uno lo cambiamo in 500 lire da mettere da parte per le missioni o per la caritas, cioè invece di prenderlo mettiamo via i soldi, alla fine facciamo un bel mucchietto di risparmi!
Noi facevamo il conto che dalle nostre 3 quarte venivano fuori quasi 150.000 per Pasqua! Vi piace? Cercheremo di mandarvi qualcosa a Milano, tanti saluti e auguri!
Nicola, Chiara, Francesco, Asia Genova
Peccato aver pubblicato con un po di ritardo questa lettera. Certo che a questi bambini liguri il senso pratico non manca. Sapete che è una bella idea? La giro subito ai miei figli, vedremo che succede
|
|
|