Lettere a ...

Caro Cammino

di Monica Vanin
parte terza

CHIEDERE PERDONO

Cari amici di “Cammino”, sono una catechista di 23 anni. Nella nostra parrocchia abbiamo parlato molto del Giubileo, dei suoi aspetti più importanti e siamo stati anche molto contenti per le cose che il Papa ha detto e fatto nella Domenica del Perdono. Prima di Pasqua ne ho parlato anche con mio fratello (25 anni), che è una persona sempre molto critica verso i “grandi discorsi” e fa sempre qualche commento.
Tante volte però le sue osservazioni mi fanno pensare, perché se anche se frequenta poco la chiesa, almeno è molto sensibile e anche rispettoso. Mi ha sentito leggere a una bambina una preghiera della sera, dove si chiede perdono a Dio per una serie di mancanze commesse nella giornata e mi ha detto che questo genere di preghiere non gli piacciono, perché è facile chiedere perdono a Dio, mentre invece chiedere perdono alle persone verso le quali si è sbagliato è difficile.
A lui sembra che la Chiesa non insista molto sul dovere di chiedere perdono ai nostri fratelli e di cercare di rimediare al male fatto. Io non sono d’accordo, naturalmente, però non so come cominciare il discorso con lui. Voi cosa fareste? Grazie.
R.S. - Pesaro

Cara catechista, credo di interpretare anche il pensiero di Padre Calloni se ti dico che la prima risposta da dare a tuo fratello è… una domanda: “Ma perché non vai a fare due chiacchiere con preti e frati un po’ più spesso?”. Sono loro i primi a darsi da fare quotidianamente (ed è una gran fatica, garantito!) per convincere la gente a riconciliarsi, ad ammettere i torti, a sanare i guai.
Lo fanno sulla base del Vangelo e della dottrina elaborata in duemila anni di cristianesimo. Per capire l’atteggiamento “della Chiesa” su queste cose così importanti, non ci si può basare sul sentito dire e sulla lettura dei giornali, su vaghi ricordi di catechismo o sulle confessioni fatte solo tra la Prima Comunione e la Cresima. Comunque hai detto bene: le osservazioni di tuo fratello fanno pensare.
Troppo spesso ce la caviamo con una bella richiesta di perdono a Dio, senza sentire la necessità di inghiottire il rospo e umiliarci un po’ non solo davanti a un confessore, ma davanti a quelli a cui abbiamo fatto del male, dimenticandoci che Dio, nella circostanza, stava nascosto innanzitutto dentro di loro.

FIGURINE, RISPARMI E SOLIDARIETÀ

Caro Cammino, siamo quattro bambini di una scuola elementare (quarta classe) di Genova e abbiamo avuto un’idea per la quaresima che però può andare bene anche negli altri momenti tipo l’avvento. Siccome noi in tutte classi facciamo raccolta di figurine (per esempio i Pokemon, che ce ne vogliono tante e ci piacciono moltissimo) ne comperiamo molti pacchetti, noi o le mamme e i papà.
Allora abbiamo pensato, se ogni quattro pacchetti uno lo cambiamo in 500 lire da mettere da parte per le missioni o per la caritas, cioè invece di prenderlo mettiamo via i soldi, alla fine facciamo un bel mucchietto di risparmi!
Noi facevamo il conto che dalle nostre 3 quarte venivano fuori quasi 150.000 per Pasqua! Vi piace? Cercheremo di mandarvi qualcosa a Milano, tanti saluti e auguri!
Nicola, Chiara, Francesco, Asia – Genova

Peccato aver pubblicato con un po’ di ritardo questa lettera. Certo che a questi bambini liguri il senso pratico non manca. Sapete che è una bella idea? La giro subito ai miei figli, vedremo che succede…


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