Parla l'esperto
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Abbiamo bisogno di ...

b i s o g n i

di Vittorio Zonca
parte terza

Bisogno di sicurezza.

La vita è difficile, piena d’incognite. L’ansia è la sgradita compagna delle nostre giornate. Il futuro ci fa paura. Per sentir meno l’inquietudine del domani dobbiamo appoggiarci a delle certezze.
Abbiamo la necessità di poter contare su sostegni concreti quali un lavoro stabile, una casa, una famiglia, degli affetti sinceri, degli amici leali, una sufficiente disponibilità economica, una fede ferma.
Se abbiamo avuto un poco di fortuna, molta buona volontà, la giusta dose d’onestà e saggezza, se siamo stati capaci di costruirci un nostro piccolo mondo costituito da cose buone, utili e gentili, il futuro ci apparirà meno grigio e minaccioso.

Bisogno di autonomia e di libero movimento.

L’uomo ha sempre avuto bisogno di libertà, in ogni senso. Libertà fisica e libertà psicologica. Su quella fisica non c’è molto da dire: un detenuto in un carcere indubbiamente vive un’esistenza di sofferenze.
La libertà psicologica è più complessa e molto differenziata e dipende da molte cose: da una situazione contingente, (un marito geloso, una madre iperprotettiva, un principale troppo pretenzioso, una situazione economica molto limitativa, una salute precaria e tante altre condizioni che limitano la propria); oppure da fattori fisici costituzionali, quali un grave handicap che limita la possibilità di un libero movimento.
Oppure ancora motivi d’ordine evolutivo e culturale. Una persona ignorante ha minor possibilità di gestirsi di una che possiede una cultura più elevata.
Chi conosce tre lingue straniere ha maggiori strumenti comunicativi di chi parla solo il dialetto. Un soggetto timido è confinato in un mondo più ristretto di chi è capace di affrontare spavaldamente ogni tipo di situazione.
Raggiungere un buon livello d’autonomia non è un’impresa facile come non lo è ampliare i propri spazi di libero movimento.
Quelli sopra elencati sono i bisogni fondamentali dell’uomo, il quale invece, spesso, si convince che sia fondamentale, per la propria felicità, il possedere oggetti importanti, per cui si riempie di telefonini, auto costose, abiti firmati e ogni altro bene che susciti invidia o dia un’immagine di sé più prestigiosa.
Questo è un grave errore e un potente autoinganno: provoca ansia (per restare sempre al passo con le novità), crea rapporti interpersonali inautentici (basati più sul possedere che sull’essere), è di cattivo esempio per i figli (i quali avanzano, normalmente accontentati, pretese del medesimo tipo), contrasta o limita il soddisfacimento di quelli autentici e basilari.


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