L’amore, in tutte le sue forme è il motore della vita. Questa sembra un’affermazione ovvia, ma amare e farsi amare non è poi così semplice. Per alcune persone è più facile odiare, criticare, deridere, prevaricare piuttosto che capire, aiutare, sorreggere gli altri.
A tutti noi, in certe situazioni o in particolari momenti, può prendere il sopravvento l’egoismo, il senso di superiorità, l’abuso del potere, l’ostinato rifiuto di immedesimarsi nel vissuto altrui, il rancore, l’invidia, la gelosia.
Spesso siamo disposti a dare solo allo scopo di ricevere qualcosa in cambio e se non si realizzano le nostre aspettative reagiamo con prepotenza, acredine e intolleranza. Non è facile sbarazzarci del nostro egoismo, il quale, se qualche volta è utile e funzionale, quasi sempre ci danneggia e danneggia gli altri.
È difficile essere un buon genitore, un figlio amoroso, un amico disinteressato, un collega sereno, un coniuge premuroso, un vicino di casa tollerante.
Tutto ciò è umanamente assurdo perché l’uomo si realizza veramente, e dà un significato alla propria vita, solo attraverso l’amore: solo amando e sentendosi amato trova pace e serenità.

Sentirsi amati, rispettati, ben visti e favorevolmente giudicati innalzano enormemente la nostra autostima. Ma anche il giudizio che noi diamo di noi stessi deve essere positivo.
Per vivere sereni dobbiamo essere in pace con la nostra coscienza, saper riconoscere i nostri difetti e sforzarci di correggerli. Abbiamo il dovere di valutare criticamente le nostre azioni e indirizzarle verso fini sempre leciti e altruistici.
Se sbagliamo (cosa che capita molto spesso, magari involontariamente) dobbiamo avere il coraggio di ammetterlo, umilmente chiedere perdono ed essere disposti a pagare un prezzo.