Pepe e sale

di Edgardo Grillo
parte seconda

LA TESTA CONTRO IL MURO

Sono trascorsi dieci anni dalla caduta del Muro di Berlino. Da quell'evento storico, il cui merito va in grandissima parte attribuito alla immane opera pastorale e diplomatica di papa Wojtyla, molte cose sono cambiate. Si sono ammorbidite le posizioni ideologiche dei due grandi blocchi politici di Est ed Ovest, vi è stata una mondializzazione del processo di libertà e di individualità dell'essere umano e vi è stata, soprattutto, la realtà dell'Europa Unita, almeno per noi europei. Vi è tuttavia ancora qualcuno che contro quel Muro, ormai crollato, vi sbatte ripetutamente la testa, in una sorta di autolesionismo idiota. A me ricorda quel giapponese che, nel folto della foresta, continuava furiosamente e ostinatamente a combattere da solo, mentre fuori la guerra era terminata da un pezzo e a questo si brindava con lazzi e suoni. Sono Bertinotti e Cossutta che, alla testa di numerosi seguaci affetti da distrofia ideologica, procedono a passo di carica verso il nulla. Intonando ancora, da sempre e per sempre, "Bandiera rossa là trionferà...".

IPOCRISIE

Il professor Veronesi, durante la giornata per la lotta contro il cancro, s'è lamentato che alla ricerca vengano devoluti ogni anno solo pochi spiccioli, meno del costo di due calciatori di talento. Ha così giustamente, garbatamente ed implicitamente chiamato in causa le autorità di go-verno che di questi finanziamenti sono così parsimoniosi. Il Presidente del Consiglio ha prontamente assicurato ogni impegno a migliorare gli stanziamenti per la ricerca scientifica. Ma... io, sotto sotto a tali assicurazioni non ci credo affatto. E sapete perché? Perché con il deficit che si ritrova l'INPS, chi ci governa non ha alcun interesse alla ricerca scientifica e quindi ad allungare eventualmente la vita a noi italiani. Anzi. Per ripianare il deficit previdenziale dell'INPS l'unica ricetta pare sia questa: che gli italiani tirino le cuoia quanto prima possibile.


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