Laura e la storia

di Monica Vanin
Una bambina affronta il grosso problema della storia con le sue pagine oscure e di morte. Una lezione-speranza da questi piccoli.

Mi sono svegliata con un'ombra dentro, una bruma di cattivi pensieri, di disagi notturni. Come stridono, queste cose, con le luci della giornata, che tetra non lo è davvero! Abbiamo varcato la soglia di febbraio, c'è già nell'aria un presentimento della bella stagione. I bambini, per la verità, sono delusi, mentre guardano il piccolo pupazzo di neve accasciarsi poco a poco nel giardinetto addormentato, sotto la carezza del sole. "Mi dispiace tanto quando la neve si scioglie e se ne va. Mi fa tanta tristezza, mamma, sospira Laura. Come la capisco: tutto quel candore che si sporca delle nostre fuliggini, del fango arrotato dalle automobili; tutta la soavità che si corrompe e si perde, in lenti rivoli neri, tra le griglie dei nostri tombini... Non sono le malinconie di Laura, però, a stendere una brina sottile sulla mia quota di esultanza giubilare.

Nella casa silenziosa, prendo posto nel mio studio-trincea, tra pile di carte e di libri che si alzano e abbassano a giorni alterni, come ondate di marea. Ce n'è una, oggi, che svetta sulle altre: libri che conservano, ognuno a suo modo, un brandello della Shoah, la tentata distruzione del popolo ebraico da parte della "macchina" nazifascista. "Ma perché leggi queste cose, mamma?" chiede mia figlia, con la fronte aggrottata, sbirciando i titoli e le illustrazioni di copertina dall'aria preoc-cupante. "Perché fa parte del mio lavoro, cara", rispondo, consapevole di averle dato una risposta reticente. Laura sa già che mi occupo di storia, e ha anzi di questa materia un'immagine a dire poco tormentata. "Ma sono sempre cose tristi. E' possibile che la storia sia fatta di cose cosi brutte?

E poi, in questi anni ti sento sempre parlare delle guerre mondiali, che sono state un gran disastro". Meglio ascoltare papà, che in studio sta leggendo al pianoforte un'altra sonata di Brahms. Quelle si sono cose che fanno spuntare l'arcobaleno nel cuore! In realtà, Laura ha già ben compreso che, come la storia delle singole persone e delle famiglie, anche la storia dei vari Paesi e dei popoli è fatta di bene e di male. "Pensa, tesoro, che fino a qualche tempo fa le donne a 40 anni erano già considerate nonne, invecchiavano molto presto... I bambini morivano spesso piccoli, per ogni genere di malattie, senza speranza. Le persone comunicavano tra loro e si spostavano da un luogo all'altro con immensa fatica. Tante cose che a te sembra normale avere erano un lusso impensabile. E in molte parti del mondo, la situazione è ancora questa: fame, malattie, morte precoce, fatica terribile, spostamenti impossibili o molto difficili...".


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