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I seriosi( PADRI DEI COMPLICATORI? ) |
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Sono quelli che sanno di valere poco che hanno bisogno di riempirsi le tasche d'incenso. Sono quelli che arrivano alle alte sfere con mezzi diversi da quelli del merito che ricorrono al "lei non sa chi sono io". Sono soprattutto quelli che hanno paura, che non possono ridere.
Nel mio archivio della corrispondenza c'è un fascicolo che non contiene nulla e porta sulla fascetta la scritta: Dio, come ci prendiamo sul serio. E' il fascicolo delle lettere allegre, scanzonate, quelle che non ricevo mai. Peccatori di serietà, chi più chi meno, lo siamo tutti. E non soltanto ci prendiamo fortemente sul serio, ma difendiamo come valore inalienabile quella seriosità. Ne parlavo con due amiche: non sarebbe meglio un tanto di umorismo almeno nel trattare noi stessi? Pensavo di essere più che appoggiato. Macché, pur essendo loro due donne che non mancano certo di umorismo, mi sono saltate in testa. La loro tesi tanto logica quanto pericolosa è molto netta: se non ti prendi tu sul serio non verrai preso sul serio neanche dagli altri, anzi penseranno che se non accordi serietà a te stesso tanto meno accorderai a loro. Prova a far carriera nel mondo universitario avendo un pizzico, ma proprio un pizzico di scanzonatezza; prova a essere accettato in un ambiente borghese mettendo in bonarietà i sacri valori della famiglia, dell'economia, dell'ordine; prova a non sentirti padre eterno quando dirigi un giornale, vedi un po' in che considerazione ti terranno i redattori... |
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