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Il gallo cedrone |
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foto di Oreste De Martin |
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Il suo peggiore nemico é stato l'uomo che ha contribuito notevolmente a sterminarlo per le sue carni eccellenti ma soprattutto per le sue piume che ancora oggi sono ornamenti per costumi tipici in particolare in Alto Adige
Forse può essere la volta buona per fotografare il gallo cedrone. L'anno scorso, partito con le stesse intenzioni non riuscii neppure a vederlo, in compenso, con mio grande piacere sono riuscito a fotografare una lince. Ho incontrato un vecchio amico che i, per molti anni è stato guardaparco nel Parco nazionale dello Stelvio, ottimo fotografo ha collaborato alle illustrazioni del libro Flora e Fauna delle Valli di Livigno. Questa volta si va a colpo sicuro. Mi assicura di accompagnarmi in un posto dove certamente lo troveremo. Ci avviamo prima in auto e successivamente a piedi, abbiamo lasciato la Valtellina e ci troviamo in Alto Adige. Ci appostiamo dopo avere predisposto del mangime in modo di attirare il volatile e poterlo fotografare da fermo. L'attesa si fa lunga e del gallo cedrone neppure l'ombra; anche Oreste De Martin, il guardaparco, appare alquanto deluso. Dopo oltre un'ora di attesa, stavamo per riporre le macchine fotografiche, vediamo apparire un volatile che a prima vista non riuscirò a classificare. Si trattava della femmina del gallo cedrone; inizio a scattare immagini sperando che arrivi anche il maschio. Eccolo, arriva anche lui, finalmente ci appare in tutta la sua maestosità e bellezza; Oreste inizia a fotografare. La mia macchina si inceppa, mi preparo per operare manualmente ma gli animali, forse insospettiti, si allontanano. Per fortuna abbiamo le fotografie di Oreste che degnamente illustrano questa scheda. Il gallo cedrone, o urogallo, è il più nobile fra tutti i tetraonidi, è un imponente volatile stazionario delle vaste foreste di conifere dell'Europa, Siberia e Mongolia. Se ne conoscono svariate razze di cui due soltanto diffuse nell'Europa centromeridionale; una di queste nidifica nei Pirenei e sui monti cantabrici, ed è da ritenersi un "relitto" postglaciale. L'urogallo abita in particolare le foreste montane; però è sempre meno frequente, tanto che la sua caccia è regolamentata in modo severissimo. |
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