Servizio speciale
FRANCESCO MESSINA

Crocifissione (particolare)

UN DIO PER L'UOMO D'OGGI
di Louis Evely
parte decima

Seconda immagine: il crocifisso e la crocifissione esprimono esattamente la medesima impotenza dell’infanzia.
Un crocifisso è uno cui sono state inchiodate le mani, da non temerne più gli schiaffi. Uno che si è lasciato in-chiodare i piedi perché non se ne debbano più temere i calci. Uno crocifisso è uno cui puoi fare tutto il male che vuoi e che non ti farà mai del male.
Si può ancora dire qualcosa anche più forte. Se hai bisogno di sputare sul tuo Dio, per provare che dopo non se la prenderà con te..., se hai bisogno di schiaffeggiare il tuo Dio, per vincere la miserabile paura di lui che ti attanaglia, sputa, schiaffeggilo.
Liberati dalla paura di Dio, per scoprire che siete amici e che puoi amarlo stando in piedi. Storicamente questo è stato necessario.
L’umanità ha dovuto sputare sul suo Dio, schiaffeggiarlo, crocifiggerlo, per liberarsi della paura di Dio e perché i cristiani osassero amarlo in piedi ed essere fieri di lui.

La terza immagine di Dio è questo boccone di pane che il prete ci mostra alla messa. E possibile che Dio sia così buono come il pane, offerto come del pane, indifeso come del pane, servizievole come del pane? Non ci dice niente?
Non crediamo che Dio possa rivelarsi, qui in mezzo a noi, come l’ultimo fra tutti e il servo di tutti? Preferiamo delle manifestazioni più spettacolari?
Cos’è un boccone di pane, se non qualcosa di totalmente offerto e indifeso? Possiamo farne ciò che vogliamo. Possiamo buttarlo via, sputarci sopra, ma possiamo anche nutrircene.
Può essere che il nostro Dio sia qualcosa di altrettanto servizievole, di tanto umile, di tanto amante, di tanto dolce, di tanto nutriente, in grado di popolare la nostra solitudine, di fortificare la nostra debolezza, che si mette per sempre al nostro servizio?
È questo il mio Dio. Per questo, sono cristiano. Non perché adoro un qualche Giove tonante. Quello? Gli resisterei e, se dovesse impormi tariffe e costrizioni, le subirei, perché è il più forte, ma dopo se ne ritenga soddi-sfatto. E non venga più a reclamare la mia simpatia.

Ma il mio Dio non è così. Gesù Cristo è incredibilmente inventivo, immaginativo, creatore. Ama i suoi nemici, fa del bene a quelli che gli fanno del male. È capace di fare di ognuno di noi uno che gli somigli.
Dobbiamo fare tutti una tappa di ateismo. Dobbiamo rifiutare un Dio “giusto”. Non è vero che Dio è giusto.
Dio non ricompensa i buoni, non punisce i cattivi. È molto più che giusto: giustifica i cattivi, li rende giusti. È un lavoro degno di Dio, fare di un cattivo un buono, di un peccatore un santo.
A che servirebbe un Dio che si limitasse a dichiarare: "I buoni sono buoni, i cattivi sono cattivi"? Dio non è giusto né onnipotente al modo che intendiamo noi. Dopo aver creato l’uomo libero e le leggi della natura, Dio li rispetta.
Non è lui la causa del male nel mondo, e tuttavia non è stato impassibile a guardare il male, ma è venuto a soffrire, a lottare, ad amare e a ispirare ognuno di noi perché lotti contro il male.
Dio è “potente” di solo amore... Cristo crocifisso è la rivelazione di Dio. Ma nessuno ci crede. Ognuno corregge Gesù Cristo secondo la sua filosofia e dice: "Dio è un motore immobile, il Signore onnipotente".
Per niente! Dio è l’amore offertosi a noi. Il mio Dio non è il Dio degli scienziati e dei filosofi, ma il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.

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