|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E l'aquilotto si commosse |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Zug era una splendida aquila maschio che come un re dominava le alte montagne circostanti e tutti gli esseri che vi dimoravano.
Ma lui, Zug, non era felice perché sapeva bene che era temuto, non amato! Così se ne stava solitario sulla vetta del monte più alto. Guardando il panorama che si stendeva sotto di lui pensava: "Queste valli, queste montagne, questi alberi, queste pianure verdeggianti sono una meraviglia, un vero miracolo della natura ma quanti lo capiranno? Forse nessuno o forse qualche Umano che a torto o a ragione mi odia", e sospirò. Mentre ragionava così, scorse su una montagna, aggrappato disperatamente a una roccia pericolante, un giovane Umano in difficoltà: "Oh - esclamò Zug - finirà col cadere e nessuno potrà soccorrerlo nascosto come è da quel masso! Che sciocco imprudente! Si è condannato da sé. Io potrei salvarlo, afferrandolo con i miei artigli e depositandolo sul sottostante pianoro dove le Guide Alpine potrebbero intervenire, ma non lo farò. Perché dovrei salvare un Umano, anzi un probabile nemico?". E dicendo così Zug rise sardonicamente perché anche le aquile qualche volta ridono. In quel mentre leco gli rimandò la voce del ragazzo in pericolo ed era un grido solo: "Mammaaa...". Ed allora accadde una cosa molto, molto strana. Nelludire quella parola, Zug rivide la sua mamma che quando era piccolo piccolo lo copriva con le sue grandi ali e lo scaldava col calore del suo corpo. Qualcosa tremò nel cuore di Zug che non pensò più a nulla: discese in picchiata sul ragazzo in pericolo, lo afferrò con i suoi artigli e lo trasportò sul pianoro sottostante dove fu visto e salvato dagli alpinisti. Il ragazzo rivolgendosi ai soccorritori disse: "Voglio ringraziare anche il pilota dello strano elicottero che mi ha salvato". I presenti si guardarono stupiti: "Lo spavento provato lo fa farneticare ma gli passerà. Nessun elicottero si è levato oggi in volo per le avverse condizioni del tempo". Il vento riportò a Zug le parole riconoscenti del ragazzo che scesero su di lui come una dolce, tenera, indulgente carezza materna. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|