Animali di casa nostra
La GRU
Testo e foto di Sergio Pessot
Animali di casa nostra
Il comportamento della gru è molto diverso nella vita libera ed in cattività. Nella vita libera evita l’uomo mentre quando è in cattività gli si affeziona moltissimo. Può essere addomesticata per far la guardia al bestiame. Si affeziona a chi la tratta bene ma non sopporta i cattivi trattamenti e non se li scorda mai.

La famiglia dei gruidi, diffusissima sebbene comprenda solo quattordici specie, alcune delle quali quasi estinte, ha origini molto antiche e in passato ebbe uno sviluppo assai maggiore di quello attuale.
È un maestoso uccello di grande statura, di colore quasi interamente grigio. La cervice è quasi nuda e le remiganti secondarie lunghe, arricciate e curvate all’infuori.
La gru comune o cinerina ha la sua patria in Europa, ma la zona di svernamento è l’Africa.
Nell’Europa meridionale nidifica in un’area assai frammentata: in qualche località della Spagna, nella penisola balcanica, sulle coste del Mar Nero e nel Caucaso.
In Italia in marzo e aprile e più raramente anche in ottobre e novembre è di passo e raramente nidificante, anche se da qualche anno, oltre che nel Veneto lo ha fatto anche in Lombardia e precisamente in provincia di Pavia.
È un uccello migratore, sverna regolarmente nell’Africa Nord-Orientale. Vola a notevole altezza ininterrottamente giorno e notte dirigendosi verso le zone dove trascorrerà l’inverno. Ogni tanto scende a terra cercando un luogo confacente alla sua necessità.
Abitualmente le gru frequentano le zone umide, acquitrinose o piccole vanno in cerca di cibo per rientrare al più presto nel loro rifugio dove restano tutta la giornata; giocano tra loro, si puliscono le piume, la muta delle quali avviene appunto nel periodo invernale.

I movimenti della gru, con la sua andatura leggera e molto dignitosa sono oltremodo eleganti. Si alza in volo, con uno o due balzi battendo fortemente le ali per raggiungere l’altezza desiderata per poi porsi in posizione di navigazione allungata e protesa in avanti.
Dimostra la sua indole allegra e giocherellona quando raccoglie dal terreno sassolini e piccoli ramoscelli che lancia in alto tentando di riprenderli al volo, allarga le ali, si accovaccia, danza, corre all’impazzata per ogni lato.
È la danza della gru che manifesta l’immensa vivacità della sua indole. È comune a tutti i componenti alla famiglia, ed è il lato più interessante del comportamento di questi uccelli. È un uccello di una astuzia prodigiosa.
Con prontezza sa giudicare le circostanze, adattandovisi perfettamente; molto cauto, nient’affatto timido e non si lascia quasi mai ingannare. I suoi branchi sono sempre sorvegliati da sentinelle che vigilano su eventuali pericoli.
Il comportamento della gru è molto diverso nella vita libera ed in cattività. Nella vita libera evita l’uomo mentre quando è in cattività gli si affeziona moltissimo. Può essere addomesticata per far la guardia al bestiame.
Si affeziona a chi la tratta bene ma non sopporta i cattivi trattamenti e non se li scorda mai.
La gru inizia a costruire il nido quando i cespugli cominciano a ricoprirsi di foglie e le paludi a rinverdire, generalmente è posto su di una isoletta ed è formato con stecchi, ramoscelli secchi, giunchi, canne e erba.
La femmina depone due uova grosse, dal guscio robusto, opaco e granuloso di colore brunastro o verde grigio, macchiato e screziato. I due genitori si alternano alla cova e ambedue difendono in comune anche la prole.
Non svelano mai la presenza del nido. Se si accorgono di un pericolo, si allontanano silenziosamente senza volare.
L’incubazione dura quattro settimane circa; la prole viene nutrita e protetta amorevolmente dai genitori e subito si mostra indipendente, infatti, cammina benissimo e sa nascondersi altrettanto bene.
Le gru possono essere osservate attentamente anche nell’oasi ornitologica Salomom a Sant’Alessio di Pavia.

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