Il South Australia comincia a diventare celebre per i vini rossi Shiraz e Cabernet; nel Nuovo Galles del Sud sono stati avviati progetti per la coltivazione del Merlot…".
"Piantala!", taglio corto io, "Per adesso ci avete rubato solo i nomi". Per un attimo ho dimenticato l’irascibilità degli australiani: lo scherzo non è stato capito e vedo l’espressione di Brian farsi un po’ torva. Corro ai ripari: "Lo so che apprezzate sempre di più i vini di qualità e sono sicura che col tempo riuscirete a farli".
"Li facciamo già da adesso". E il capitolo è chiuso. Meglio approdare ad altri argomenti: "So che la zona è ricca di pozzi artesiani, non dovrebbero esserci problemi per voi agricoltori".
"La siccità è una minaccia continua, Miss, anche perché spesso è accompagnata da raffiche di vento capaci di spazzare via case, campi e palizzate. Tre anni fa, mi alzai un mattino dopo una notte di raffiche e trovai, sparsi a caso, cartelli segnaletici con questa scritta: Attenzione! Incrocio tra campi e strade. È stato l’humor nerodei farmer, uno strano scherzo della disperazione che ha fatto piantare quei cartelli: non si capiva più dove erano i campi e dove le strade. Il vento aveva giocato al massacro e aveva messo tutto sottosopra.
Gli incendi, invece, scoppiano senza preavviso, al termine di un’estate torrida, polverizzando anni e anni di lavoro durissimo. Ricordo ancora quello del 1983. Il fuoco lavorò per una notte intera e il cielo, a mezzogiorno dell’indomani, era nero per la polvere e il fumo; molti di noi hanno perso un numero impressionante di capi di bestiame. Io ero ancora un ragazzo, ma la disperazione negli occhi di mio padre non potrà cancellarla nessuno".
Liz tira fuori la saggezza degli antenati: "L’eucalipto ricresce in fretta e in poco tempo copre il terreno delle sue ferite".
Si ferma un attimo a pensare poi aggiunge: "Ma il paesaggio torna ad essere quello che era solo quando il kookaburra e il pappagallo ondulato riconquistano il loro habitat naturale.
E loro, per fortuna, non si fanno attendere troppo".
"Piantala!", taglio corto io, "Per adesso ci avete rubato solo i nomi". Per un attimo ho dimenticato l’irascibilità degli australiani: lo scherzo non è stato capito e vedo l’espressione di Brian farsi un po’ torva. Corro ai ripari: "Lo so che apprezzate sempre di più i vini di qualità e sono sicura che col tempo riuscirete a farli".
"Li facciamo già da adesso". E il capitolo è chiuso. Meglio approdare ad altri argomenti: "So che la zona è ricca di pozzi artesiani, non dovrebbero esserci problemi per voi agricoltori".
"La siccità è una minaccia continua, Miss, anche perché spesso è accompagnata da raffiche di vento capaci di spazzare via case, campi e palizzate. Tre anni fa, mi alzai un mattino dopo una notte di raffiche e trovai, sparsi a caso, cartelli segnaletici con questa scritta: Attenzione! Incrocio tra campi e strade. È stato l’humor nerodei farmer, uno strano scherzo della disperazione che ha fatto piantare quei cartelli: non si capiva più dove erano i campi e dove le strade. Il vento aveva giocato al massacro e aveva messo tutto sottosopra.
Gli incendi, invece, scoppiano senza preavviso, al termine di un’estate torrida, polverizzando anni e anni di lavoro durissimo. Ricordo ancora quello del 1983. Il fuoco lavorò per una notte intera e il cielo, a mezzogiorno dell’indomani, era nero per la polvere e il fumo; molti di noi hanno perso un numero impressionante di capi di bestiame. Io ero ancora un ragazzo, ma la disperazione negli occhi di mio padre non potrà cancellarla nessuno".
Liz tira fuori la saggezza degli antenati: "L’eucalipto ricresce in fretta e in poco tempo copre il terreno delle sue ferite".
Si ferma un attimo a pensare poi aggiunge: "Ma il paesaggio torna ad essere quello che era solo quando il kookaburra e il pappagallo ondulato riconquistano il loro habitat naturale.
E loro, per fortuna, non si fanno attendere troppo".
