Editoriale
Bombe di ghiaccio sulla mia zucca...
3) I Vodoun: "Motivo di sconcerto sono pure gli inserti sul Vodoun. Il Sai Baba uscito dalla rivista vi è rientrato per l’inserto?".
Non metta sullo stesso piano il Sai Baba e i Vodoun. Sono due mondi culturalmente e religiosamente diversi. Sono espressioni della nostra realtà che devono essere studiate e accostate con occhio più sereno e non come "reincarnazioni di Satana".
Il mio amico Mario Burzio, che ha preparato i servizi sul Vodoun è un ex professore di filosofia oltre che un ottimo ricercatore e fotografo. Per questi servizi ha viaggiato per anni in Africa e in Sud America. Ha consultato una impressionante bibliografia sull'argomento e, soprattutto, per documentare quello che vedeva, ci stava rimettendo la vita. Secondo lei, è una posizione acritica questa? Una parte del servizio sui Vodoun è stata pubblicata anche da "Nigrizia": la rivista missionaria dei Padri Comboniani di Verona.
Ha detto bene lei: la nostra rivista riceve tutte le espressioni del sacro, da qualsiasi parte provengano. Non abbiamo paura di perdere la nostra fede. Ma amiamo talmente l'uomo da stimarlo in tutte le sue manifestazioni sia sacre che profane. E chi si scandalizza, peggio per lui!
Non è missionario il nostro mensile? Ma se abbiamo testimonianza scritta e orale di missionari che ci ringraziano di conoscere popoli e culture tra le quali lavorano, grazie ai nostri servizi speciali!
Cara "peccatrice", lei termina la sua "peccaminosa" lettera con una minaccia: "Questo scritto è indirizzato al Direttore responsabile di Cammino e, all’uopo, verrà inviato per conoscenza ad altri Padri e Madri della Santa Chiesa Cattolica".
L'avverbio "uopo" non mi piace proprio. Non è moderno. Lo si usava al tempo dell'Inquisizione. Erano tempi brutti quelli!
Anch' io amo Dio e la Chiesa. A modo mio.Peccatore come e più di lei.
Ma, per favore, basta con le bombe di ghiaccio sulla mia povera zucca...
Non metta sullo stesso piano il Sai Baba e i Vodoun. Sono due mondi culturalmente e religiosamente diversi. Sono espressioni della nostra realtà che devono essere studiate e accostate con occhio più sereno e non come "reincarnazioni di Satana".
Il mio amico Mario Burzio, che ha preparato i servizi sul Vodoun è un ex professore di filosofia oltre che un ottimo ricercatore e fotografo. Per questi servizi ha viaggiato per anni in Africa e in Sud America. Ha consultato una impressionante bibliografia sull'argomento e, soprattutto, per documentare quello che vedeva, ci stava rimettendo la vita. Secondo lei, è una posizione acritica questa? Una parte del servizio sui Vodoun è stata pubblicata anche da "Nigrizia": la rivista missionaria dei Padri Comboniani di Verona.
Ha detto bene lei: la nostra rivista riceve tutte le espressioni del sacro, da qualsiasi parte provengano. Non abbiamo paura di perdere la nostra fede. Ma amiamo talmente l'uomo da stimarlo in tutte le sue manifestazioni sia sacre che profane. E chi si scandalizza, peggio per lui!
Non è missionario il nostro mensile? Ma se abbiamo testimonianza scritta e orale di missionari che ci ringraziano di conoscere popoli e culture tra le quali lavorano, grazie ai nostri servizi speciali!
Cara "peccatrice", lei termina la sua "peccaminosa" lettera con una minaccia: "Questo scritto è indirizzato al Direttore responsabile di Cammino e, all’uopo, verrà inviato per conoscenza ad altri Padri e Madri della Santa Chiesa Cattolica".
L'avverbio "uopo" non mi piace proprio. Non è moderno. Lo si usava al tempo dell'Inquisizione. Erano tempi brutti quelli!
Anch' io amo Dio e la Chiesa. A modo mio.Peccatore come e più di lei.
Ma, per favore, basta con le bombe di ghiaccio sulla mia povera zucca...
