LETTERE ..
Maternità
Copertina del mese di Maggio 2001

LIBRI E RECENSIONI
Anche Dio ama la notte
Libro1
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Dialogo della Peste
libro2

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Caro Cammino

A cura di Elena Cristina Bolla

LIBRI E RECENSIONI
libro1
VALENTINO SALVOLDI
Anche Dio ama la notte
edit. Queriniana

Stimolante e provocatoria questa proposta editoriale. Ne è autore V. Salvoldi, scrittore e giornalista già noto al grande pubblico italiano. Egli sceglie di rivolgersi ai giovani incontrandoli sul loro stesso terreno: la notte. La notte folle dei locali notturni e la notte delle emozioni fino all’eccesso, la notte della voglia di incontrarsi sotto una luce al neon, la notte dell’euforia del ‘branco’, la notte fonte di preoccupazione per i genitori rimasti a casa e la notte cantata nella Scrittura, celebrata nella liturgia.
L’autore abbozza con fare originalissimo un nuovo modo di parlare alle giovani generazioni: punta sull’enorme potenziale positivo che è in loro e, senza nulla demonizzare, riesce a scovare e a valorizzare la domanda di senso e di autenticità che - maldestramente elusa dalla società degli adulti - viene a galla proprio nel cuore della notte e negli atteggiamenti che sono tipici della notte giovane.
E così quella stessa notte che è tradizionalmente sinonimo di tenebra e paura, si trasforma come per miracolo in una occasione eccezionale per essere se stessi, per incontrare l’altro e per scorgere la presenza stessa di Dio. Di un Dio che non disdegna di amare la notte.

PAOLO BELLENTANI
"Dialogo della Peste"
libro2
“Dialogo della Peste”

Vicino a ciò che resta dell’antico Lazzaretto di Milano vi è il Largo dedicato a Bellintani fra Paolo, ma probabilmente la maggior parte dei milanesi e dei lombardi non sa nulla di questo personaggio che tanto ha fatto per il bene dell’umanità.
La famiglia Bellintani era originaria di Gazzane, ma i tre fratelli che si fecero frati cappuccini preferirono chiamarsi con il nome della città vicina più famosa: Salò. P. Mattia da Salò, l’unico di cui conosciamo le date di nascita (1535) e di morte (1611), fu molto amico di san Carlo Borromeo, predicò in molte città d’Italia e della Francia e lasciò scritte opere di grande spiritualità. Giovanni da Salò, meno conosciuto, curò le pubblicazioni di Mattia con gli aiuti del cardinal Federico Borromeo. Paolo da Salò, invece, fu sulle armate di Lepanto, curò ammalati contagiosi a Messina, fu il responsabile del Lazzaretto di Milano (1576), di Brescia (1577) e di Marsiglia in Francia (1580). Un uomo inflessibile nell’applicare le leggi igieniche, ma di squisita carità, perché solo per amore di Cristo e dei fratelli chiese ed ottenne di servire gli appestati. Tutti abbiamo letto Manzoni e sappiamo come la peste fosse una malattia terribile e contagiosissima.
P. Paolo ha lasciato scritto un’operetta intitolata Dialogo della peste, in cui, a partire dalla sua esperienza, vuole insegnare “come si abbia a governare una città, o terra, quando ha la peste circonvicina, e come si debba governare detta città, et il Lazzaretto, quando vi è entrata la peste” come esplicita lo scopo del suo scritto nel sottotitolo.
Gli studiosi, in qualche modo, hanno già accostato questo testo in pubblicazioni parziali ricavate da copie. Ora invece il testo esce in forma comprensibile anche da chi non è esperto della lingua italiana seicentesca. Esce con una ricca introduzione e con note chiarificatrici. Esce soprattutto da un manoscritto autentico.
Il volume è interessante per conoscere da vicino una storia dolorosa ed eroica che si è ripetuta anche nel 1630 ed è diventata tema del Romanzo italiano più importante.

Paolo Bellintani, Dialogo della peste, a cura di Ermanno Paccagnini, note di Carla Boroni, Libri Scheiwiller, Milano 2001, collana “Centro Studi Cappuccini Lombardi” XXVIII, pagine 240, £. 35.000. Può essere chiesto a p. Fedele Merelli, Viale Piave, 2 – 20129 MILANO, e-mail: fmerelli@tin.it.
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