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Il Guatemala, era il cuore del territorio maya.
IL POPOL VUH,
LANTICO TESTAMENTO DEI MAYA
Dopo il crollo della civiltà classica gli ultimi maya dovettero emigrare e si insediarono sullaltopiano tra genti meno sofisticate di loro. Nel costruire nuovi centri di culto, i sacerdoti maya cominciarono a scrivere non più su pietra, bensì su libri, compilando un gran numero di codici che, purtroppo, non ci sono pervenuti perché furono distrutti quasi tutti dagli spagnoli subito dopo il loro arrivo. Se ne sono salvati solo quattro che furono scoperti in circostanze avventurose. Almeno due sono trascrizioni di antichi testi geroglifici tradotti di nascosto in alfabeto latino da alcuni indigeni ai quali i missionari avevano insegnato a leggere e a scrivere. Il primo è costituito dagliAnnali di Cackchiquels, un resoconto dellalbero genealogico dei signori di Totonicapàn che descrive in maniera succinta le continue guerre svolte negli altopiani. Il secondo è il famoso Popol Vuh, lAntico Testamento dei maya che ne espone la mitologia, narra la creazione del mondo e descrive come gli dei abbiano creato luomo dal granoturco dopo alcuni tentativi infruttuosi di crearlo da altre sostanze. Il Popol Vuh descrive anche la creazione del sole e della luna, le origini dei sacrifici rituali, la storia e la genealogia dei re quiché. Composta probabilmente da più autori, la narrazione copre oltre mille anni e si conclude con la descrizione dellarrivo degli spagnoli e della sconfitta di Tecùn Umàan, nel 1554. La traduzione in alfabeto latino fu tenuta nascosta per quasi centocinquantanni, fino a che uno sciamano la mostrò ad un missionario spagnolo il quale, invece di distruggerla come si usava fare abitualmente, decise di copiarla e di allegarla in appendice ad un libro che stava scrivendo. Il contenuto del Popol Vuh costituisce ancora oggi la base della spiritualità dei Maya ed è stato tradotto in quarantuno lingue.
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