E Mawu (Dio) creò tutti gli animali. Ma essi non avevano ancora i nomi.
Mawu disse: "Tra qualche tempo darò un nome a ciascuno di voi. Però, perché possa darvi un nome dovete prima lavorare l'argilla per me".
Perché Mawu non aveva ancora finito di fare tutte le creature che voleva ed aveva bisogno di quest'argilla per modellarli.
Gli animali iniziarono a lavorare l'argilla. Mawu disse all'animale che oggi è Scimmia: "Giacché hai cinque dita per ogni mano, se lavorerai bene ti porrò tra gli uomini, anziché fra gli animali". Quando Mawu gli ebbe detto questo, l'animale che è oggi Scimmia si vantò con tutti gli animali:
"Bene! Domani non sarò con voi animali, diverrò uomo".
Disse questo prima a Leone, poi a Iena, quindi ad Elefante.
E chiamò un animale per volta, dicendo di avere un segreto da dirgli. Quando venivano, diceva loro la stessa cosa.
Ora, Scimmia era così indaffarato nel dire questo e nel battere le mani dalla contentezza per la sua sorte, che non lavorò per nulla.
Così, mentre gli animali lavoravano, Mawu venne a vedere cosa stavano facendo. Andò ad osservare quelli che lavoravano bene e quelli che erano pigri.
Quando Mawu si avvicinò vide che l'animale che ora chiamano Scimmia era più contento di tutti gli altri. Continuava a cantare battendo le mani: "Domani mi cambierò in un uomo. Me lo ha detto lo stesso Mawu".
Mawu udì questo. Gli ordinò di andare da lui. Poi lo colpi e disse: "Tu sarai sempre Scimmia. Non camminerai mai eretto!". E così fu.