IL CORNO DEL RINOCERONTE
Leggenda dei Mashona dello Zimbabwe

Una volta non c'era niente, ma proprio niente. Poi Mwari, il Creatore, fece il cielo e la terra. Poi fece la luna, ma era tutto buio e non si vedeva niente.
Allora Mwari fece il sole e con il sole le cose cambiarono molto: adesso c'erano la luce e il calore.
A quel tempo, il sole e la luna erano molto amici, poi si sposarono e vissero insieme. Ma un giorno la luna non preparò la polenta per il sole che era andato a fare un giro nel cielo. Quando il sole tornò, litigò duramente con la luna e si arrabbiò talmente che la scacciò di casa. Per questo ora la luna esce solo di notte, quando il sole è andato a dormire e cosi non corre il pericolo di incontrare l'arrabbiato marito.
Da quando il sole e la luna avevano litigato e non si vedevano più, nessuno parlava più e Mwari si annoiava terribilmente.

Allora il Creatore creò gli animali e poi scese sulla terra a vedere la sua opera. Interrogò tutti gli animali, quelli piccoli, quelli grandi e quelli grandissimi: "Allora, va tutto bene? C'è qualche problema? Siete contenti di essere al mondo?".
Dovete sapere che allora gli animali andavano d'amore e d'accordo e non esistevano gli odi che ci sono oggi: perché tutti si volevano bene e si rispettavano come fratelli.

Cosi gli animali risposero in coro ringraziando il Creatore per averli creati: lo scorpione, arrossendo dal timore, alzò riconoscente la coda e persino i pesci, che non sono molto intelligenti, si unirono al coro saltando sopra l'acqua e luccicando di gioia. E gli uccelli intonarono bellissimi canti, mentre le farfalle, che poverine non possono cantare, danzarono nei loro splendidi vestiti dai colori dell'arcobaleno.

Solo un animale non si unì al coro festante e non ringraziò: era il rinoceronte, che ne stava in disparte grugnendo e brontolando. Voi non lo sapete e non potete saperlo, perché in quel momento non c'eravate, ma il rinoceronte allora non aveva il cor-no, né quello piccolo, né quello grande. Aveva un lungo muso quadrato e un'espressione triste e arrabbiata. Mwari gli si avvicinò e lo accarezzò:
"Cosa c'è che non va? Non ti ho dato l'erba, così che hai cibo a sufficienza e per tutto l'anno? Non ti ho dato l'acqua per dissetarti e il sole per scaldarti e la terra per correre e la notte per dormire?".

Ma il rinoceronte era nato male ed arrabbiato: lo sapete anche voi che ci sono quelli che nascono arrabbiati, vivono scontenti e muoiono infelici e ancora più arrabbiati.
Così grugnì a Mwari che lui, personalmente, non aveva particolari motivi per essere contento, anzi! il sole scottava, la notte era fredda, l'acqua era sporca perché gli elefanti ci cagavano dentro e lui beveva dopo gli elefanti. Inoltre l'erba era poca e c'erano troppi alberi contro i quali batteva delle testate paurose perché spesso, correndo, non li vedeva essendo mezzo orbo e ci andava addo sso a tutta velocità.

Mwari cercava di calmarlo e lo accarezzava dolcemente sul testone, mentre il rinoceronte brontolava e si svincolava per sottrarsi all'abbraccio. Poi improvvisamente sbuffò, abbassò la testa e diede una grande testata nella pancia di Mwari.
Il Creatore finì a gambe all'aria tra lo sconcerto generale degli animali che si zittirono di colpo: perfino la scimmia smise di chiacchierare e si prese la testa tra mani, restando in silenzio. L'elefante rimase con la proboscide a mezz'aria e la giraffa abbassò la testa per vederci meglio. Mwari era furibondo! Questo era davvero troppo! Ci voleva davvero una lezione che nessuno si sarebbe dimenticato!
Così diede una tremenda botta sul naso del bestione che stramazzò a terra svenuto. Quando il bestione rinvenne, era notte fonda ed era rimasto solo. E sul naso gli erano cresciuti due bernoccoli, uno grande l'altro più piccolo. Da allora il rinoceronte ha i corni e se ne sta sempre solo e solitario, perché gli altri animali non amano il suo carattere permaloso e collerico, anche se Mwari ha da tempo perdonato la sua creatura brontolona con due corni sul naso.


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