Da principio il Leone ed Heitsi-eibib (grande e famoso stregone dei Namaqua, n.d.r.) erano in ottimi rapporti. Un giorno il figlio del Leone andò ad attingere acqua là dov'era la figlia di Heitsi-eibib. e recò offesa alla fanciulla.
La fanciulla andò dal padre a lamentarsi. Heitsi-eibib disse: "Sono stufo della sfrontatezza del Leone e dei suoi figli e non voglio più oltre tollerare le loro angherie. Hanno ucciso abbastanza delle mie creature". Il Leone aveva le ali e soleva volare alto nell'aria; poi, quando vedeva della selvaggina o degli uomini, calava giù dal cielo come una saetta e uccideva tutte le vacche e, divorandole, banchettava tutta la notte.
La mattina provava a volare per tornare a casa, ma essendo troppo pigro e pesante per la scorpacciata, non era in grado di volare e doveva tornare a piedi attraverso una stretta gola nella montagna. Qui Heitsi-eibib si mise in agguato e lo aspettò e improvvisamente gli piombò addosso da dietro a una rupe e gli tagliò le ali.
Da quel giorno il Leone non ha più le ali ed è costretto a camminare.
E da quel giorno c'e inimicizia tra la gente di Heitsi-eibib (gli uomini) e i figli del Leone.