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di Mauro Burzio |
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L'autore ha raccolto nel vento le favole che i vecchi africani gli hanno raccontato: le storie interpretate dagli animali. La nostra rivista le regala a tutti i bambini...
Ecco Smara che corre felice sulle dune della Mauritania, dove i due oceani, quello azzurro e quello giallo, si incontrano. L'avevo trovato mentre strisciava, stroncato dalla fame e dalla sete, sulle sabbie minate che Marocco e Polisario si contendono da anni. Stava morendo a pochi km. dal villaggio sahariano di Smara: e così l'avrei chiamato. Caricato a braccia sul Toyota, poiché non aveva la forza di salirvi, in due settimane aveva recuperato venti kg. e il suo pelo ora luccicava, mentre sbiadivano le molte cicatrici di chissà quali terribili battaglie. Felice di vivere e pieno di amore, Smara era diventato il mio compagno inseparabile mentre il Toyota galoppava sulle piste dei Paesi africani. Per giorni e per settimane, appoggiandomi il muso sulla spalla durante la guida, ascoltava paziente e comprensivo la storia della mia vita, i miei sogni e le mie speranze, le mie delusioni e la mia malinconia. Quando il Toyota si insabbiava sulle dune, maestose e morbide come i seni delle donne africane, Smara scavava con le sue agili zampe nervose per liberare le ruote affogate nella sabbia, mentre io mi davo da fare con le piastre. Il nostro addio è stato molto doloroso: Smara ha rifiutato il cibo per diversi giorni, voleva morire. Mentre a me mancava la sua testa sulla spalla e sulle ginocchia, soprattutto al tramonto, quando le lacrime mi inzuppavano lentamente e dolorosamente la barba impolverata. |
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