ORIGINE DEL CANE E DEL GATTO
Leggenda dei limba della Sierra Leone

Dopo che Dio ebbe finito di creare la terra, gli animali e gli esseri umani, decise di fare una passeggiata in mezzo a loro senza farsi riconoscere; anzi decise di mettere alla prova le sue creature. Perciò si trasformò in un uomo povero, si vesti di pelli di scimmia e con un bastone ed una bisaccia, si incamminò verso la terra in cerca delle sue creature preferite, l'uomo e la donna appunto, per vedere se lo riconoscevano. Passò di villaggio in villaggio, ma nessuno gli dava il benvenuto: chi si scusava dicendo di non avere posto; chi di non avere più cibo; chi sospettava che fosse un imbroglione; e cosi via... Un giorno, il povero arrivò presso un villaggio dei Birrwa chiamato Kasassi e, passando da una capanna all'altra, incontrò un uomo di nome Saidu che si mostrò molto ospitale con lui, pur non avendo molto cibo e vino da offrirgli.

Saidu infatti stava terminando il riso che sua moglie gli aveva cucinato; ma visto il povero disgraziato, lo invitò a sedersi e a condividere con lui l'ultimo pugno di riso rimasto nel piatto. Dopo, ordinò a sua moglie, Kadiatu, di offrirgli il bicchiere di vino di palma che gli era rimasto.
Il povero rimase molto contento e soddisfatto. Decise così di benedirlo in modo speciale per ricambiarne l'ospitalità ricevuta. "Domani all'alba disse a Saidu sali sul monte di fronte a te, perché desidero donarti qualcosa".
"Verrò, non dubitare", rispose questi con gratitudine. Kadiatu, la moglie, ascoltava incuriosita dietro la porta. Appena il pover'uomo se ne andò, corse dal suo amante, Baimba, e gli raccontò tutto ciò che aveva udito dire tra i due, invitandolo a recarsi sul monte ancor prima di Saidu, per ricevere per primo ciò che, invece, il povero aveva promesso al marito. Baimba, coperto di pelli di scimmia, salì sul monte.

Giunto in cima vide una gran luce dalla quale usciva una voce che gli domandava: "Sei tu Saidu?".
"Sì, sono io!".
"La tua voce non sembra quella di Saidu. il tuo corpo sì. Avvicinati, dunque, ché ti voglio benedire. Tu sei stato l'unico che mi ha benevolmente ospitato quando io sono sceso in mezzo a voi, misera-mente vestito con pelli di scimmia. Prendi dunque questo scettro e con esso governa il mondo!".

Nel frattenmpo Saidu si era messo in cammino verso la cima del monte dove l'uomo povero gli aveva dato appuntamento.
Giunto alla sua presenza disse: "Eccomi, amico! Sono Saidu, al quale ieri dicesti di venire qui".
"Ma non eri tu il Saidu al quale poco fa consegnai lo scettro del potere in segno di benedizione e come ricompensa dell'ospitalità?".
"No, Saidu sono io che ti parlo".
"Avvicinati, che io veda meglio il tuo volto e oda la tua voce".

Saidu si avvicinò, il povero lo riconobbe e disse furioso: "Saidu, io sono il Signore del cielo e della terra. Ero sceso tra voi creature per cercare un uomo degno di governare la terra in mio nome. Un uomo indegno si è appropriato di questo diritto senza il mio volere. Ora voglio sapere e conoscerlo!".
Tornarono insieme al villaggio, dove venne indetta la riunione generale dei Birrwa. Mancava solo Baimba, che venne mandato a chiamare.

Quando egli arrivò, Dio gli disse: "Si, ti riconosco. Tu sei l'usurpatore del mio potere in terra. Chi ti ha mandato a me ieri mattina a ricevere lo scettro del potere che io avevo promesso a Saidu?".
"E stata Kadiatu, la moglie di Saidu. Lei, dopo aver ascoltato i vostri discorsi, mi ha incitato a venire sul monte prima di Saidu".

"Maledetti siate tu e la tua amante Kadiatu, che ha voluto ingannare me e suo marito. Ora dovete pagare la vostra colpa: tu, Baimba, diventerai cane e Kadiatu si trasformerà in gatto. Prima eravate amanti, ora vi odierete e non sarete più capaci di intendervi perché parlerete due linguaggi diversi: tu cane abbaierai e tu gatto miagolerai.
Per punirvi della vostra ingordigia, ora mangerete solo gli avanzi dei cibi degli uomini e dovrete guadagnarveli: tu Baimba facendo la guardia alla capanna di Saidu, tu Kadiatu tenendone lontani i topi". E Saidu?
Il buon uomo venne benedetto con lo scettro del potere e tutti gli obbedirono.


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